Il furto di questa notte si è concluso con il ferimento di un uomo. Non della persona derubata, ma di un vicino di casa che allertato dai suoi cani ha trovato i due ladri nascosti nel giardino di sua proprietà.
L’episodio è avvenuto ad Alife, in via Santi Sette Frati, dove i malviventi hanno derubato un’abitazione. I proprietari solo dopo aver subito l’intrusione in casa hanno allertato i Carabinieri che si sono portati immediatamente sul posto. Costretti a fuggire, i ladri si sono rifugiati a circa 300 metri, in un’altra proprietà: qui i cani hanno dato l’allarme e il proprietario è sceso a controllare.
Faccia a faccia con i due, ai quali ha chiesto chi fossero; il loro accento non ha tradito i sospetti del momento cui gli uomini dell’Arma danno conferma: i furti che stanno avvenendo sul territorio (siamo a 13 dall’inizio di dicembre) sono opera di piccoli gruppi di etnia Rom o albanese.
“Si tratta di persone che vengono dai campi del basso aversano o da Capua” ha spiegato il Maggiore della Compagnia Carabinieri Piedimonte Matese, Giovanni Falso, “che come ogni anno, in questo periodo, prendono di mira il territorio e in particolare le case isolate”.
Quest’anno la notizia di tali furti sembra però amplificata dall’uso improprio dei mezzi social che amplificano sospetti e segnalazioni “e che troppe volte si rivelano false”, continua il Maggiore.
“Stiamo pattugliando l’intero territorio anche con uomini in borghese e auto civetta e molto spesso i cittadini segnalano proprio i nostri mezzi, sospettati di appostamenti poco comuni o le nostre torce nei campi: i ladri…si muovono al buio”.
L’episodio di questa notte ad Alife si è concluso con una colluttazione e il ferimento del residente, il quale con una pala ha aggredito uno dei due uomini costringendolo a cadere; ha subito però il colpo dal secondo ladro e riportato un ferimento al braccio. Necessari i controlli al Pronto Soccorso (15 giorni la prognosi) e il confronto con i Carabinieri.
“È psicosi, è paura acuita dall’uso dei social” spiega il Maggiore Falso. “Sono sorti gruppi WhatsApp per mano di giovani del posto da cui partono segnalazioni di sospetti e inviti a pattugliare in maniera del tutto arbitraria e autonoma le zone, con il rischio che tali iniziative interferiscano seriamente con il nostro lavoro e di venire in contatto – nel modo peggiore – con queste piccole bande di malintenzionati”.
Invita alla prudenza Falso, ma soprattutto a tenere la calma, lasciando che a fare il lavoro di tutela e controllo del territorio siano i Carabinieri.