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Piedimonte Matese. In mostra il Presepe settecentesco della Basilica di Santa Maria Maggiore

Due scene: quella dell'annuncio ai pastori e della natività; un'altra a seguire con il movimento di vociare e di mestieri tipico della Napoli del 1700

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È la Basilica di Santa Maria Maggiore, Chiesa Madre di Piedimonte Matese, a fare da sfondo al meraviglioso Presepe napoletano del ‘700 allestito in occasione del Natale. La parrocchia omonima, da qualche anno, ha iniziato un’opera di recupero di antichi pastori presenti in Basilica e, con l’aiuto di esperti restauratori, ha dato nuova vita alle statuine in terracotta del Settecento.

Il Presepe è stato allestito grazie alla disponibilità del Parroco Don Andrea De Vico ed all’incessante lavoro di un gruppo di parrocchiani e di maestranze che ne hanno curato ogni minimo dettaglio tecnico e scenografico ed ospita, oltre alle statuine recuperate, pezzi di collezionisti privati che hanno voluto arricchirne l’allestimento.
Lo “scoglio” del Presepe è diviso in due parti, una prima dedicata all’Annunciazione, al risveglio dei pastori, alla Natività ed al Coro degli Angeli ed una seconda parte, il cosiddetto diversorio, dedicata alla Taverna ed al mercato, scene tipiche della Napoli dell’epoca.

L’episodio dell’annuncio è collocato in un ambiente rustico, popolato di contadini e pastori intenti alle loro attività. Accanto alla parte agreste vi è l’altura della Natività che avviene, secondo la tradizione settecentesca, in un rudere di tempio romano. Colonne spezzate ai piedi della scena simbolo del Presepe stanno a significare il trionfo del Cristianesimo sulle religioni pagane dell’Impero Romano. La scena è rappresentata in maniera corale, vi partecipano difatti non solo gli attori principali, Maria, Giuseppe, il bue, l’asino ed il Bambino Gesù, ma anche i Re Magi giunti dall’Oriente e tante persone del popolo accorse da ogni dove.

Notevole il coro degli angeli accompagnati dai cherubini che, con le loro trombe, trasmettono la gioia della nascita più importante. Non manca la banda dei mori arrivata al seguito di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre.
Il diversorio accoglie, invece, la taverna allocata in una casa a due piani in cui primeggia l’oste e gli avventori seduti al tavolo esterno. Alla porta ogni sorta di cibo, dalle carni alle verdure.
Scene di vita quotidiana affollano questa seconda parte del Presepe come da migliore tradizione napoletana. Il banco del pesce e del baccalà, quello della verdura e della frutta, cesellati con grande maestria. Così come frutto della bravura di maestri ceramisti sono le ceramiche che si intravedono nella taverna e nel mercato.
Non mancano i personaggi tipici della rappresentazione tradizionale: Benino, il pastore dormiente, Ciacco Bacco, il vinaio, l’oste, i suonatori di tammorra.
La Parrocchia, coadiuvata da volontari, ha messo su un calendario di visite guidate per permettere agli studenti, ai cittadini, a quanti vogliano “assistere” al racconto del Presepe, di apprenderne il significato più vero e di entrare nel cuore della rappresentazione. L’interesse mostrato dagli alunni e dai docenti sta dando ragione a chi ha voluto veicolarne il significato e farne apprezzare la bellezza e l’importanza.

Info
Il Presepe è visitabile tutti i giorni dalle 16.30 alle 19.00 con possibilità di essere assistiti da una guida concordando preventivamente l’appuntamento (le visite proseguiranno per il periodo delle festività natalizie, ma sono sospese durante le funzioni liturgiche).

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