La Regione Campania ha dato il proprio assenso alla delimitazione dei distretti turistici delle aree interne, Viaticus e Matese. A far parte del primo sono i comuni di Apollosa, Ariano Irpino, Benevento, Buonalbergo, Casalbore, Casalduni, Castelfranco in Miscano, Ceppaloni, Fragneto Monforte, Ginestra degli Schiavoni, Greci, Montecalvo Irpino, Morcone, Paduli, Ponte, Pontelandolfo, San Leucio del Sannio, Sant’Arcangelo Trimonte e Torrecuso. Il distretto Matese, invece, è composto dai comuni: Castelvenere, Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Faicchio, Guardia Sanframondi, Pietraroja, Puglianello, San Lorenzello, San Lupo e San Salvatore Telesino. Spetterà in un secondo momento, al Ministero per i Beni, le Attività culturali e il Turismo procedere all’istituzione dei distretti, mediante decreto.
“Si aprono scenari nuovi che mettono al centro obiettivi comuni della Regione Campania, delle Amministrazioni locali, del mondo dell’imprenditoria, delle associazioni di categoria per riqualificare e rilanciare l’offerta turistica a livello locale e regionale accrescendo lo sviluppo, migliorando l’efficienza nell’organizzazione e produzione di servizi, favorendo gli investimenti e l’accesso al credito e snellendo i procedimenti amministrativi”. Queste le parole di soddisfazione espresse dall’on. Erasmo Mortaruolo, consigliere regionale e vicepresidente della Commissione Agricoltura della Campania sui risultati ottenuti, originario dell’area matesina in questione.
Matese a due marce? La domanda si impone di fronte ad un progetto che coinvolge – per volontà degli enti e delle persone che lo hanno proposto – il versante matesino di area beneventana mentre l’Alto Casertano continua ad attardarsi (per volontà politica?) in attesa di un “rilancio” più volte proposto, avanzato, sognato, poco concretizzato.
Una volontà superiore che manca, una volontà dal basso priva degli strumenti necessari a procedere. Perché tanta distanza tra propositi e azioni concrete?
Dialogare, avanzare proposte serie e lungimiranti, la necessità di “fare rete”, tra amministrazioni, Regione, realtà imprenditoriali e associazioni di categoria per dare nuovi slanci al territorio avanza con passo pesante, non si impone, ancora non ha portato a risultati concreti. Solo due mesi fa, il Comune di Piedimonte Matese, sottoscriveva con quello di Cusano Mutri (versante beneventano) un protocollo d’intesa per possibili azioni comuni di rilancio della stazione sciistica di Bocca della Selva (leggi l’articolo): un piccolo esempio di potenziale risposta al pantano dei progetti e delle collaborazioni, ma di fatto, a stagione invernale ormai iniziata, nulla di fatto.
Distretti turistici, cosa sono e perché nascono.
L’individuazione di distretti turistici nasce dall’iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri, trasmessa poi al Mibact, nel 2011 con la legge 106 che ha previsto la possibilità di istituire i distretti turistici nei territori costieri, possibilità poi estesa alle aree interne nel 2014. L’importanza di questo strumento consiste nell’applicazione delle disposizioni agevolative in materia amministrativa, finanziaria, per la ricerca e lo sviluppo di cui all’art. 1 comma 368 della Legge 23 dicembre 2005 n. 266, e permetterà la costituzione di una zona a “burocrazia zero” con l’attivazione di sportelli unici di coordinamento delle attività delle Agenzie fiscali e dell’INPS.
Non capisco il perché i paesi sulle pendici del Matese “Alto Tammaro” Pontelandolfo, Morcone , Sassinoro sono stati esclusi dal DISTRETTO MATESTE .