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Ailano. Botta e risposta politica “intorno al falò”

Mario Lanzone, consigliere di minoranza lancia un manifesto all inclusive per contestare scelte e progetti dell'Amministrazione comunale guidata da Vincenzo Lanzone

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Concluse le feste, ad Ailano insorge la polemica: si alza la voce di protesta su falò di San Giovanni, evento di promozione culturale che ha coinvolto i comuni di Ailano (capofila), Raviscanina e Valle Agricola.
Si poteva fare meglio e di più: questo in sintesi il messaggio che traspare dalle parole del consigliere di minoranza ed ex sindaco Mario Lanzone nel manifesto pubblico affisso nel suo comune (leggi il manifesto). Un testo che partendo dal pretesto esclusivamente “natalizio” mette sotto accusa anche la possibilità di realizzazione di un impianto di compostaggio nell’area PIP comunale.
“Solo vantaggi per il mio Comune, solo occasione per stare meglio”, la replica del sindaco Vincenzo Lanzone.

Il Falò di San Giovanni
A dispetto di una iniziativa che ha movimentato i piccoli paesi del Matese durante il periodo natalizio, sotto il coordinamento dell’Associazione Rena Rossa promotrice sul territorio di eventi di gran successo popolare, si muovono le possibilità alternative rispetto a quello che si sarebbe potuto offrire nel comune Capofila secondo Mario Lanzone (foto a destra): valorizzare la tradizione bandistica ailanese (tra le migliori in tutto il territorio campano, ndr) diretta dal noto maestro Nicola Hansalik Samale il cui nome poteva essere inserito nella direzione artistica dell’evento; coinvolgere nel progetto un maggior numero di associazioni locali; di lavorare secondo avvisi pubblici e non affidamenti diretti; aver tradito la tradizione nota come “fuoco di San Giovanni” con il termine Falò sembra essere stato il toro maggiore…rispetto alla tradizione antica del paese.
In sintesi, maggiore trasparenza e coinvolgimento la proposta della opposizione politica. La fatica di condividere si fa sentire lì dove politicamente ci si scontra, e si viaggia su posizioni diametralmente opposte così come avviene ad Ailano in termini politico amministrativi, dove il dibattito spesso torna ad accendersi.
Secca la replica del Primo cittadino, che come sindaco del Comune capofila del progetto, pone la massima fiducia nella gestione amministrativa del progetto affidata agli uffici competenti del Comune: “Abbiamo proposto un evento diverso dal solito – spiega a Clarus il sindaco Vincenzo Lanzone – coinvolgendo tre piccoli comuni e vincendo l’isolamento cui troppo spesso siamo sottoposti. Solo insieme, presentando il Progetto alla Regione Campania abbiamo ottenuto la possibilità di costruire gli eventi di cui ci siamo resi protagonisti nel periodo natalizio”.
“Il fuoco di San Giovanni resta evento sacro ed unico per il paese di Ailano, tradizione da mantenere e rispettare”, continua la fascia tricolore, “il termine Falò che tanto si contesta è il nome di un intero progetto distribuito nell’arco di più settimane, studiato solo per quest’anno…e grazie al quale abbiamo portato nei nostri comuni un buon numero di visitatori”. Replica Lanzone con l’intento di aiutare a guardare “oltre” la solita polemica, oltre l’evento fatto in casa e riservato ai pochi locali.
“Gli artisti che si sono esibiti ad Ailano sono tutti giovani del posto; il coinvolgimento della la Banda che pure abbiamo contattato ci sarebbe costato più delle somme a disposizione, ripartite tra gli eventi dei tre comuni coinvolti”.

Impianto di compostaggio
Senza informare il Consiglio comunale e la cittadinanza (Mario Lanzone lo specifica a chiare lettere), il sindaco Vincenzo ha dato il via alla realizzazione di un impianto di compostaggio da 55 tonnellate al giorno in area PIP, a pochi metri dall’abitato, su iniziativa di un privato, in un terreno privato…
In tal caso la riflessione è: uno spazio di insediamento produttivo (PIP) in prossimità delle abitazioni, cosa può o non può contenere? Quale tipo di selezione per le attività da impiantarvi?
“Si tratta di compost proveniente da scarti alimentari di qualità dei ristoranti; il lavoro sarà svolto in coperto, protetto e realizzato secondo norma di legge”, replica il primo cittadino, vantando il merito di aver riattivato la funzione di un’area che “la precedente amministrazione aveva lasciato inattiva” e il vantaggio per “7-10 persone del posto che potrebbero essere impiegate a lavorare nella struttura…”.
“Non potrei mai permettere che nel nostro territorio vengano trattati rifiuti urbani di altri comuni per fini privati che potrebbero provocare problemi alla salute dei miei cittadini” ha spiegato Lanzone, “come non potrò mai permettere che i beni comunali vengono lasciati all’abbandono e all’incuria del tempo….”

Natale finisce con un déjà vu, un vivace botta e risposta, un fuoco diverso da quello di San Giovanni che tuttavia è piaciuto, ha allietato e ha dimostrato quanto sia difficile “mettersi insieme” ma quanto sia importante farlo.

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