Home Chiesa e Diocesi Piedimonte Matese. Il primo Cineforum di Ave Gratia Plena

Piedimonte Matese. Il primo Cineforum di Ave Gratia Plena

Autore dell’iniziativa è stato l’effervescente gruppo giovani della Parrocchia, che domenica scorsa ha partecipato ad una proiezione speciale della pellicola “Wonder” presso il Cotton Movie, aprendola anche alle famiglie ed ai numerosi cinefili piedimontesi

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Un’esperienza nuova, dal successo improvviso e travolgente, è quella che domenica 7 gennaio la Comunità di Ave Gratia Plena ha vissuto a Piedimonte Matese. Tutto è nato da un’idea del dinamico gruppo giovani della Parrocchia, con il sostegno dal parroco don Emilio Salvatore: un vero e proprio cineforum dedicato, che ha preso forma pian piano nel corso delle festività natalizie, per poi concretizzarsi grazie ad un tam tam virtuale, che domenica scorsa ha allargato la vasta platea del Cotton movie, aprendola anche alle famiglie ed ai cinefili piedimontesi, sia giovani che adulti. La pellicola prescelta è stata Wonder, film di Stephen Chbosky, in proiezione nelle sale italiane dallo scorso dicembre.

Le opinioni dei ragazzi. Oltre all’ottima partecipazione, ha avuto un buon riscontro anche il dibattito seguito al film, che ha visto protagonisti molti dei presenti, insieme a don Emilio. “Colpisce molto la struttura della narrazione degli eventi – afferma Alessandro Dainese, uno dei giovani partecipanti – il protagonista Auggie, ha un’evidente malformazione del volto che nel suo breve arco di vita ha pregiudicato i suoi rapporti sociali. Anche i personaggi secondari assumono un ruolo di alto rilievo all’interno della storia, essendo il tutto legato da un sottile filo che ben rende quanto ogni evento sia coeso e legato con ogni altro. E ciò accade anche nelle nostre vite: ciascuno è indissolubilmente legato con individui con cui stringe legami. Ad un periodo di oscurità metaforica corrisponde un lasso di tempo altrettanto lungo caratterizzato da eventi positivi ed edificanti. Numerose tematiche del mondo adulto e giovanile emergono con forza – aggiunge Alessandro – come l’annullamento del singolo e della coppia genitoriale la cui vita è subordinata a quella del proprio figlio diverso, la sofferenza generata dalla trascuratezza dei genitori a cui la sorella del protagonista è soggetta, il sottile bullismo a cui August è sottoposto per la sua diversità, la quale molto spesso è stata un pretesto potenziale di violenza fisica. Nel complesso, una proiezione davvero stimolante che dovrebbe spronarci e restituirci quella speranza e fiducia che, per diverse motivazioni, ci è stata sottratta.”

La giovane Chiara Sabino aggiunge “Sinceramente, questo film non volevo vederlo, pensavo fosse la solita trama a lieto fine, invece devo riconoscere che mi ha coinvolto molto: non una sola storia ma più storie che ruotano attorno ad un protagonista principale, tutto per affermare che non esiste un concetto unico di normalità, ciascuno è diverso. Ciò mi ha fatto riflettere: anche se August aveva paura della nuova scuola, alla fine ha superato le sue difficoltà. Questo rispecchia il nostro quotidiano: se noi affrontiamo le nostre paure, scopriamo pure di poterle superare.”

Matilde Zoccolillo, anch’essa parte del gruppo giovani, conclude “La frase che più colpiva all’interno del film diceva che Non puoi nasconderti se sei nato per emergere ed è proprio così: io l’ho vissuta come la morale di tutta la storia. Avere una diversità è più di un’occasione che va colta e non puoi evitarlo.”

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