Verrà presentato quest’oggi dal ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, il decalogo “per l’uso dei dispositivi mobili a scuola”, nel contesto della manifestazione relativa a Futura, la scuola digitale, che si sta svolgendo in quel di Bologna per chiarire i temi del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD).
È la domanda più in voga negli ultimi tempi, uno degli argomenti più discussi tra i banchi di scuola: è lecito usare smartphone e altri dispositivi digitali a scuola oppure no?
Nei prossimi giorni le scuole riceveranno, mediante circolare, le dieci regole che insegnanti e alunni dovranno seguire per un corretto e sano utilizzo degli strumenti informatici.
“I dispositivi devono essere un mezzo, non un fine”: così si legge al quinto punto del decalogo, in cui si insiste su una didattica che incoraggi a un uso responsabile dei supporti tecnologici, preservando le capacità critiche e creative degli studenti.
Il sistema scolastico non può esulare dal cambiamento dei tempi e quindi dalla trasformazione dei linguaggi che esso comporta, così come suggerito dagli esperti chiamati in causa dal MIUR, massmediologi, pedagogisti, filosofi, insegnanti, per un loro suggerimento in merito alla questione. L’Italia è un paese all’avanguardia, in tal senso, rispetto ad altre nazioni, considerato che l’89% dei giovani usa i cosiddetti “telefoni intelligenti”.
Ogni istituto sarà autonomo nella scelta della propria “Politica di uso accettabile (Pua) delle tecnologie digitali”, sempre allo scopo di utilizzare i dispositivi con serietà e coerenza. Presto alle singole scuole arriverà anche le “linee guida” che arricchiscono il decalogo e che rimandano alla piattaforma online, accessibile da lunedì prossimo, 22 gennaio, con i materiali didattici utili.
Il decalogo (fonte Avvenire.it)
1 Ogni novità comporta cambiamenti. Ogni cambiamento deve servire per migliorare l’apprendimento e il benessere delle studentesse e degli studenti e più in generale dell’intera comunità scolastica.
2 I cambiamenti non vanno rifiutati, ma compresi e utilizzati per il raggiungimento dei propri scopi. Bisogna insegnare a usare bene e integrare nella didattica quotidiana i dispositivi, anche attraverso una loro regolamentazione. Proibire l’uso dei dispositivi a scuola non è la soluzione. A questo proposito ogni scuola adotta una Politica di Uso Accettabile (PUA) delle tecnologie digitali.
3 La scuola promuove le condizioni strutturali per l’uso delle tecnologie digitali. Fornisce, per quanto possibile, i necessari servizi e l’indispensabile connettività, favorendo un uso responsabile dei dispositivi personali (BYOD). Le tecnologie digitali sono uno dei modi per sostenere il rinnovamento della scuola.
4 La scuola accoglie e promuove lo sviluppo del digitale nella didattica. La presenza delle tecnologie digitali costituisce una sfida e un’opportunità per la didattica e per la cultura scolastica. Dirigenti e insegnanti attivi in questi campi sono il motore dell’innovazione. Occorre coinvolgere l’intera comunità scolastica anche attraverso la formazione e lo sviluppo professionale.
5 I dispositivi devono essere un mezzo, non un fine. È la didattica che guida l’uso competente e responsabile dei dispositivi. Non basta sviluppare le abilità tecniche, ma occorre sostenere lo sviluppo di una capacità critica e creativa.
6 L’uso dei dispositivi promuove l’autonomia delle studentesse e degli studenti. È in atto una graduale transizione verso situazioni di apprendimento che valorizzano lo spirito d’iniziativa e la responsabilità di studentesse e gli studenti. Bisogna sostenere un approccio consapevole al digitale nonché la capacità d’uso critico delle fonti di informazione, anche in vista di un apprendimento lungo tutto l’arco della vita.
7 Il digitale nella didattica è una scelta: sta ai docenti introdurla e condurla in classe. L’uso dei dispositivi in aula, siano essi analogici o digitali, è promosso dai docenti, nei modi e nei tempi che ritengono più opportuni.
8 Il digitale trasforma gli ambienti di apprendimento. Le possibilità di apprendere sono ampliate, sia per la frequentazione di ambienti digitali e condivisi, sia per l’accesso alle informazioni, e grazie alla connessione continua con la classe. Occorre regolamentare le modalità e i tempi dell’uso e del non uso, anche per imparare a riconoscere e a mantenere separate le dimensioni del privato e del pubblico.
9 Rafforzare la comunità scolastica e l’alleanza educativa con le famiglie. È necessario che l’alleanza educativa tra scuola e famiglia si estenda alle questioni relative all’uso dei dispositivi personali. Le tecnologie digitali devono essere funzionali a questa collaborazione. Lo scopo condiviso è promuovere la crescita di cittadini autonomi e responsabili.
10 Educare alla cittadinanza digitale è un dovere per la scuola. Formare i futuri cittadini della società della conoscenza significa educare alla partecipazione responsabile, all’uso critico delle tecnologie, alla consapevolezza e alla costruzione delle proprie competenze in un mondo sempre più connesso.