Home Arte e Cultura Piedimonte Matese. Al Galilei va in scena l’Olocausto delle donne

Piedimonte Matese. Al Galilei va in scena l’Olocausto delle donne

Un pezzo teatrale interamente scritto e musicato dagli alunni della IV BS partecipa al concorso regionale "le persecuzioni delle donne nei lager nazisti". Venerdì a Napoli la prima fase della competizione

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Un concorso per dire l’olocausto, il dolore di uomini e donne nei lager nazisti: il modo per imparare e raccontare il dramma, per non dimenticarlo, chiama in causa anche la competizione, l’arte, la sensibilità degli studenti.
La persecuzione femminile nei lager nazisti è la manifestazione iniziale del Concorso regionale a cui partecipano gli studenti della IV BS del Liceo Statale Galileo Galilei di Piedimonte Matese, con una rappresentazione teatrale intitolata La pochette di Elga. Venerdì 26 gennaio, accompagnati dalle docenti Nicolina Salvatore e Angela Conenna – coordinatrici dell’attività – saranno ospiti a Napoli, presso il Centro direzionale, insieme ad altri studenti campani per la prima fase del progetto.

La Commissione Scuola e Cultura della Regione Campania, attraverso la Consulta regionale per la condizione della donna ha lanciato per il III anno consecutivo il Concorso  su un tema che “vuole essere un’operazione di richiamo al dovere-diritto della memoria.  Le donne (…) durante l’orrore della dittatura nazista se ebree, o dissidenti politiche, o rom, o lesbiche, poichè ritenuti ‘non conformi’ all’idea nazista di femminilità, conobbero forme specifiche di violenza, altrettanto efferate rispetto a quelle maschili”, si legge nella nota inoltrata alle Scuole della Campania. “Si chiede ai giovani di non dimenticare queste pagine di storia e di esprimersi sul tema utilizzando varie forme di linguaggi…”.

La pochette di Elga, della IV BS è insieme testo e musica, scritti personalmente dai ragazzi: nella storia di amore di due giovani, fa capolino l’anima di Elga uccisa nei campi di concentramento, la cui pelle è divenuta una elegante pochette donata alla ragazza. Come nella tragedia greca, sulla scena c’è il coro che scandisce il tempo con cadenzato ritmo di parole e suoni per ricondurre lo spettatore continuamente al senso del messaggio, al dolore che esso racchiude, per toccare la coscienza.

La seconda fase del Concorso, nei prossimi mesi, vedrà la proiezione in video della rappresentazione e degli altri lavori presentanti dagli studenti campani. La terza fase prevede la votazione e l’assegnazione del premio alla classe vincitrice. I ragazzi che si aggiudicheranno il voto più alto parteciperanno al viaggio a Ravensbruk, presso il più grande campo di concentramento femminile della Germania nazista.

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