Michele Martuscelli – Creare l’esigenza di uno strumento generale anche per unire le tante battaglie sui territori.
Si può riassumere così la nascita – in vista delle elezioni del 4 marzo – della lista “Potere al popolo” presentata nell’aula consiliare di Piedimonte Matese. “Un progetto che in due mesi ha mobilitato decine di migliaia di percorsi, attivando percorsi dal basso con oltre 150 assemblee territoriali con i loro contributi programmatici” è stato sottolineato nell’introduzione da Alessandro Fragola, attivista del “Collettivo 1 maggio 1934” impegnato da circa due anni su tematiche locali, che – con orgoglio- ha ricordato il luogo di origine della lista Ex-opg occupato “Je so ‘pazzo”, luogo di mutualismo, di iniziative e attività sociali, culturali concrete verso i bisogni reali del popolo.
Il primo a parlare è stato Remo Grasso, candidato nel collegio plurinominale di Santa Maria Capua Vetere della Camera dei deputati tra i promotori del comitato matesino con all’attivo iniziative per il recupero di spazi pubblici, di lotte per l’ambiente a respiro provinciale e di lotto contro la violenza sulle donne (in collaborazione con il centro antiviolenza “Aurora”). Ha evidenziato alcuni punti chiave del programma come la cancellazione del jobs act e del ripristino del vecchio art.18 ed il ripristino del referendum “tradito” sull’acqua pubblica con l’eliminazione di forme privatistiche: ”una lista per farsi carica di ogni forma di fragilità”.
“Ci voleva proprio una lista così per la nostra stanca società esprimendo soddisfazione per il percorso che ha portato la nascita della lista di cui è portavoce Viola Garofalo, ricercatrice universitaria. “Occorre rinazionalizzare assets strategici” riferendosi a settori di politica industriale ed infrastrutturale anche con espropri forzati a imprese che delocalizzano” ha dichiarato nel successivo intervento Pierluigi Di Rauso, segretario provinciale di Rifondazione comunista e candidato al senato nel collegio plurinominale(01).
”Dobbiamo sfondare il muro mediatico ed anche quello lessicale non solo contro il neo-liberismo ma anche un’alternativa alla società capitalistica” tra i punti l’uscita dalla Nato ed una forte diminuzione delle spese militari.
“Il filo rosso continuo deve essere la difesa della nostra Costituzione e dei valori di uguaglianza“ ha detto Rosa Maria Clemente contestando in particolare la “decantata validità della buona scuola”.
“Mi sono sentita risvegliata accettando la candidatura e mettendomi in gioco per il programma che sposo in pieno per gli impegni per la lotta alle ingiustizie sociali ed alle diseguaglianze in ogni settore della vita sociale come le pensioni così basse per gli anziani costretti a mantenere i nipoti.
Questa lista è una botta di vita” ha concluso Raffaella De Vita, capolista nel collegio plurinominale nel Senato (01). Pinuccio Fappiano di Cerreto Sannita (parco regionale) molto attivo per la lotta contro gli “sfregi ambientali” nel campo dell’eolico selvaggio e di altre forme speculative di energie alternative sul massiccio del Matese (“ci sono ettari ed ettari a rischio di insediamenti di pale”) ha definito la lista un punto di partenza per il ripristino di conquiste tolte nel campo del lavoro e della previdenza.
Più articolato l’intervento- ragionamento (Caserta 2.02) di Luca De Rosa, candidato nel collegio plurinominale della camera dei Deputati attaccando le politiche di colonizzazione imposte dalle istituzioni europee con la cappa di austerità e l’aggressione al patrimonio nazionale mai difeso : “la lista potere al popolo è davvero un’alternativa reale per cui c’è bisogno di sfondare quel 3%( la soglia minima per avere rappresentanti in parlamento ndr). Forte la testimonianza di Angela di Foggia candidata nel collegio uninominale di Aversa raccontando esperienze di vita di malati psichici e di danni all’ambiente come il caso dell’insediamento Nato. Dobbiamo fare unfronte, a lavoro e alla lotta”.