Tre Diocesi per un’unica esperienza pastorale in cui ciascuno “la arricchisce del proprio impegno e della presenza”, così Mons. Valentino Di Cerbo in occasione del II anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico interdiocesano (TEI) di Alife-Caiazzo, Teano-Calvi, Sessa Aurunca avvenuta a San Potito Sannitico il 15 febbraio.
Sono stati i tre vescovi – Di Cerbo, Mons. Giacomo Cirulli e Mons. Francesco Piazza – nel porgere i loro saluti, ad introdurre il valore pastorale di questa esperienza di Chiesa, affidata successivamente alle parole di Mons. Pio Vito Pinto: i tribunali ecclesiastici non luoghi di norme o pratiche ma spazi di attuazione di quella conversione pastorale proposta da Papa Francesco.
“Esperienza che esalta il valore delle piccole Diocesi – ha spiegato Mons. Di Cerbo, fulcro di storia e identità e fucina di esperienze, nonchè laboratori da cui felicemente partono progetti e collaborazioni come quella del Tribunale Interdiocesano”.
E il Documento di Papa Francesco, Mitis (agosto 2015) sulla nullità matrimoniale, ha aperto vescovi e sacerdoti ad una nuova esperienza di maternità della Chiesa: “È un evento straordinario che ci cala nella storia di tanti uomini e donne che vivono il disagio di situazioni non volute: mi sento Pastore più e meglio grazie all’esperienza del Tribunale, che mi chiede vicinanza, prossimità, misericordia…a tanti fratelli che vivono il disagio di un matrimonio difficile”.
E poi la richiesta di Di Cerbo a Mons. Pinto, di riferire al Papa “la gioia dei Vescovi nel ruolo di giudici, che li fa più Pastori”, esprimendo in aggiunta anche il riconoscimento per i vescovi predecessori di tutte e tre le Diocesi che hanno voluto per alcuni dei loro sacerdoti lo studio del Diritto canonico consentendo ad essi di essere oggi persone formate e pronte al confronto con esperienze come quelle dei tribunali ecclesiastici.
Adeguare le strutture alle necessità; convogliare le attese di un vasto territorio come quello comprendente gli spazi geografici delle tre Diocesi: per Mons. Francesco Piazza, l’esperienza dei Tribunali offre un piano d’azione concreto “Esperienza di Chiesa chinata”, maturità del Concilio Vaticano II. Nella unità del lavoro e della dimensione pastorale delle tre Chiese locali, l’invito a non perdere l’identità propria, il contatto diretto con i territori di provenienza.
Per Mons. Giacomo Cirulli, nuovo vescovo di Teano-Calvi l’invito ad essere “Chiesa creativa, che non smette di interrogarsi e cercare soluzioni, rispondendo alla domanda “Come Chiesa, in che modo possiamo occuparci delle coppie e quindi dei singoli, dopo le sentenze di nullità matrimoniale?”. Interrogativo, quello del vescovo di Teano, che risponde ad un bisogno di continuità dell’azione pastorale, di azione incarnata perennemente nella storia degli uomini.
A fare da collante sulle azioni e il lavoro del Tribunale, Mons. Francesco Leone, vicario giudiziale: da parte sua un pensiero di ringraziamento a tutti i convenuti, le autorità religiose, civili e militari, in particolare al sindaco di San Potito Sannitico, Francesco Imperadore, padrone di casa. Parole di riconoscenza anche per i collaboratori del TEI e poi, dalla sua voce, i dati relativi ai lavori del primo anno di attività giudiziaria come di seguito indicato:
Cause incardinate N. 41
3 hanno seguito la via amministrativa
38 hanno seguito la via giudiziale.
Di queste, sono arrivate a sentenza:
19 con procedura breviore e 10 con procedura ordinaria, per un totale di 29 sentenze, tutte affermative. 9 cause sono attualmente pendenti, sempre per la via giudiziale.
Le 29 sentenze delle cause giudiziarie ultimate hanno tutte ottenuto l’esecutività canonica, in 1° grado.
Ciò vuol dire che nessuna di esse è stata appellata.
Il prospetto delle cause incardinate, provenienti dalle tre Diocesi è il seguente:
Diocesi di Alife – Caiazzo
6 cause con rito ordinario
12 cause con rito breviore
1 causa amministrativa
Diocesi di Sessa Aurunca
2 cause con rito ordinario
7 cause con rito breviore
1 causa amministrativa
Diocesi di Teano – Calvi
2 cause con rito ordinario
9 cause con rito breviore
1 causa amministrativa