Michele Martuscelli – C’è un senso di insoddisfazione generale per l’andamento della campagna elettorale in vista delle elezioni politiche fissate il 4 marzo. Non solo per il quadro di soluzioni il più delle volte “sparate” per risolvere i problemi a carattere nazionale propri di elezioni politiche ma per l’assenza di indicazioni e di “politiche” di governo per il quadro locale, quello territoriale matesino. Insomma sono molto evanescenti i riferimenti a quella che possiamo chiamare un’agenda “Matese”. Nessun aggancio seriamente consistente alle indicazioni generiche e generali contenuti nei vari programmi presentati dalle liste, dai partiti e dai movimenti. Ne vogliamo segnalare due.
Un esempio? Il costituendo Parco nazionale del Matese con l’integrazione tra le due regionale di cui è stato fatto il primo passo nel parlamento nazionale grazie all’approvazione dell’emendamento, a firma del Senatore Massimo Caleo, nel novembre 2017 confermato poi nella legge di stabilità valida per l’anno in corso.
Le amministrazioni regionali del Molise e della Campania –devono – concertare con il perimetro del Parco nel più breve tempo possibile (il grosso delle risorse stanziate sarà utilizzabile solo a parco perimetrato ed avviato). Sul versante campano c’è stata un’ignavia assoluta in tema di aree protette con progetti di legge che andavano in ben altra direzione con l’accorpamento di aree tutelate regionali (commissariate). Un ritardo che rischia di compromettere lo slancio messo in campo dal versante matesino. Abbiamo ben due consiglieri regionali nel collegio uninominale (Oliviero per il Partito Democratico/coalizione e Massimo Grimaldi di Forza Italia per il centro destra) hanno messo nelle agende la questione?
Altro esempio ed altra questione di notevole rilevanza per la nostra area interna: la sorte della provincia come ente di riferimento. Il Pd conferma l’attuale assetto e la cosiddetta “legge Delrio”? Il centro destra ed in particolare Forza Italia cosa vogliono fare? Nel programma non si dice niente in materia se non un generico riferimento ad “un rafforzamento delle autonomie locali” (punto 9 del programma condiviso tra FI, Lega e Fratelli d’Italia). Quanto al movimento 5stelle si punta ad abrogarle sic et simpliciter senza entrare nei dettagli. Questo per limitarci ad alcune forze politiche.
Ma anche su altre questioni non si è ancora intravisto lo sforzo di riportare gli orientamenti programmatici generali sul piano locale. C’è ancora tempo in questo scorcio finale di questa stramba campagna elettorale?