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Alife. Da tutta la Campania centinaia di fedeli per Fra Umile Fidanza. In città il cardinale De Giorgi

"Essere testimoni della misericordia alla maniera di Fra Umile, secondo l'esempio del Padre misericordioso". Questo il messaggio che il Cardinale ha lasciato ai fedeli

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Cattedrale gremita di fedeli da tutta la Campania sabato scorso nell’anniversario della morte di Fra Umile Fidanza, francescano originario della frazione di Calvisi per il quale si prega e si attende presto di poterlo annoverare tra i beati del Paradiso.
La permanenza a Portici durante la vita da frate gli ha consentito di “toccare” con il suo carisma i confini della terra natìa tanto che oggi Fra Umile è figura ben nota e continuamente invocata in Campania e oltre.
Un anniversario segnato dalla presenza del Card. Salvatore De Giorgi, che dal Vaticano ha voluto conoscere e incontrare così da vicino i gruppi di preghiera Fra Umile Fidanza convenuti in Cattedrale per l’evento, presiedendo la celebrazione accanto al vescovo Mons. Valentino Di Cerbo.

I numerosi presenti sono giunti da Portici, Ischia, Procida, Caivano, Casoria, Crispano, Cappella di Bacoli, Firenze, eboli, Caserta, Pascarola, Teggiano, Giugliano, e poi gruppi particolari quali Amasit di Gioia Sannitica, CTO Napoli, Alto Casertano. Prima di raggiungere la Cattedrale di Alife, hanno visitato la tomba di Fra Umile a Calvisi; poi in chiesa, prima della celebrazione, hanno potuto ascoltare le testimonianze di numerose persone che hanno conosciuto il frate e la sua spiritualità. Tra queste, particolare quella del dottore Michele Barone, già sindaco di Gioia Sannitica durante gli ultimi anni di vita di Fra Umile. Il suo ricordo si rifà alle cure mediche che gli offrì, e in quelle circostanze alla possibilità di raccogliere la confidenza del frate che chiedeva di essere seppellito e custodito a Calvisi dopo un’intera vita trascorsa altrove.

All’inizio della celebrazione Mons. Valentino Di Cerbo, ha salutato il Cardinale De Giorgi presentando i gruppi quale esperienza ormai consolidata negli anni, e chiesto di portare al Papa il racconto di così tanta devozione e sentimento popolare, che attraverso la figura di un uomono semplice e ricco di preghiera e misericordia, ha permesso e tutt’ora permette l’incontro tra gli uomini e Dio.

“Diventare testimoni della misericordia di Dio”, la risposta di De Giorgi e un appello, nel giorno della parabola del Padre misericordioso, ad incarnare – come ha fatto Fra Umile – lo stile del perdono che è di Dio; a farsi promotori di comunione e preghiera, di accoglienza e consolazione per la vita delle persone.
Guardando alla scelta del francescano, di dedicare la vita all’ascolto della gente, indicando quale strada quella del perdono e dell’eucarestia, Mons. De Giorgi ha esortato: “il peccato non ci rende felici; è la radice nefasta e velenosa di tutti i mali. È boomerang tra noi stessi, le nostre comunità e il creato (…). È la demolizione della nostra dignità e condizione di figli”.
Un percorso verso l’amore, verso il perdono e la riconciliazione: questa è stata l’omelia del Cardinale, con parole pacate nello stile di un padre che con trasporto e delicata convinzione rivela e dispiega ai suoi figli il senso più vero dell’abbraccio di un Dio che consola e rassicura, riapre la strada al cammino della vita.
E ancora, “come Fra Umile, vi esorto ad essere eucarestia vivente, pane che si dona  ai fratelli attraverso l’ascolto e la comprensione alimentando la speranza, la fede, la carità”.

Al termine della messa parole di ringraziamento da parte di don Cesare Tescione, guida spirituale dei Gruppi di preghiera Fra Umile Fidanza: a Mons. Di Cerbo per aver favorito una simile celebrazione e aver invitato il Cardinale; a De Giorgi parole riconoscenti per il messaggio lasciato alle comunità convenute.
Poi, momento informale e i saluti personali di De Giorgi ai fedeli, alle autorità presenti (il Commissario prefettizio di Alife Anna Manganelli e il sindaco di Gioia Sannitica Michelangelo Raccio), ai familiari di fra Umile e ad un gruppo di fedeli disabili di Gioia Sannitica. Stile cordiale e fraterno, momento di festa e di riflessione per tutti, ma soprattutto l’entusiasmo per una Chiesa che si muove ricerca e segue testimoni che uniscono a Dio.

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