Dieci bambine alifane hanno partecipato da protagoniste allo spettacolo teatrale Peter Pan e i giardini di Kensington inserito nel progetto scolastico Leggere per ballare e proposto in visione a numeroso scuole d’Italia.
Il progetto nasce da un’idea di Rosanna Pasi, Presidente della Federazione Nazionale delle
Associazioni di Scuole di Danza (F.N.A.S.D.), proposto da oltre 16 anni in tutta Italia, in protocollo d’intesa col M.I.U.R. (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e con Agiscuola. Consiste nel mettere in scena uno spettacolo di danza ispirato ad un testo letterario o poetico, condiviso con le/gli insegnanti della scuola istituzionale. La progettazione artistica è affidata ad un gruppo di professionisti, coordinati dalla regia del maestro Arturo Cannistrà per conto di Aterballetto, Fondazione Nazionale della Danza, una delle migliori realtà italiane di formazione, produzione e promozione della danza.
L’obiettivo è di mettere in rete e condividere nei vari territori in cui si sviluppa il progetto, le attività (materie curriculari, musica e danza) e luoghi della formazione (scuola
di danza, scuola istituzionale e teatro).
Accolto dalla Regione Molise, il progetto ha coinvolto diverse scuole di ballo, tra cui “A passo di danza” di Sara Occhibove con sede a Venafro e da un anno anche ad Alife: questo il bel collegamento che ha permesso alle giovani alifane di far parte del cast dello spettacolo e al contempo di invitare gli alunni delle scuole cittadine a partecipare allo spettacolo. Occasione di forte impronta culturale per i ragazzi delle nostre scuole, trattandosi di un evento (l’intero progetto di Rosanna Pasi) affidato a professionisti del settore: in una settimana sono stati diverse le esibizioni dell’intero cast e alcuni tra i più fortunati tra alunni e genitori hanno avuto la possibilità di assistere come pubblico all’evento.
La novità, come spiega nel servizio della TgR Molise la Pasi, sta nella “corrispondenza di amorosi sensi che si instaura tra il pubblico dei ragazzi e gli attori in scena” perchè l’esperienza avviene tra coetanei, tra amici che si parlano.