Il crimine nei confronti degli animali non conosce limite. Nella giornata di ieri, è stata diffusa una comunicazione da parte dei Carabinieri della Forestale di Piedimonte Matese riguardante la denuncia di una persona, per utilizzo di esche avvelenate, al fine di cagionare la morte di capi bovini pascolanti e vaganti incustoditi allo stato brado. Le esche sono state ritrovate su un fondo agricolo, da parte dei Carabinieri, unitamente al medico veterinario dell’A.S.L. del locale Distretto Sanitario, ubicato alla località “Via Colli”, nel comune di Ailano (CE), dove è stata rinvenuta una sostanza sospetta, contenuta all’interno di una bacinella di plastica, costituita da mangime per animali (sfarinati), miscelato con preparati velenosi simili a quelli usati per l’uccisione di topi e ratti.
La responsabilità di tale gesto crudele è stata immediatamente assunta da un uomo, spontaneamente, di 63 anni, il quale ha asserito di aver posizionato quelle esche al fine di causare la morte di alcuni bovini, che hanno creato danni alla sua proprietà. Oltre al sequestro delle esche, i Carabinieri stanno procedendo con l’ipotesi di accusa per tentativo di uccisione con crudeltà e senza necessità di animali della specie bovina o di altri animali domestici della zona. Il sequestro è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria di Santa Maria Capua Vetere. Continuano dunque le atrocità insensate e infondate nei confronti di ogni genere di animale, molte delle quali avvengono in totale segretezza. La disciplina che regola le norme comportamentali nei confronti degli animali è lontana anni luce dall’essere normale, soprattutto nelle zone di campagna, dove ancora regna il principio della “bestia” e dell’uomo, forse confondendo, alle volte, le due parti…
Anche a Liberi hanno messo esche avvelenate per ammazzare i cani randagi.È importante far sapere che ci sono sanzioni per chi compie questi atti di crudeltà contro esseri indifesi che non hanno colpe se non quella di essere abbandonati.