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Domenica delle Palme. “Padrone degli eventi”, il commento al Vengelo di domenica 25 marzo

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Anno B – Domenica delle Palme – Monizione al Passio (Mc 14,1 – 15,47)
A cura di don Andrea De Vico

“Quelli che andavano innanzi, e quelli che venivano dietro gridavano: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il regno che viene!”

Prima del suo ingresso, Gesù aveva mostrato di seguire una chiara destinazione: “Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà” (Mc 10, 33-34) L’apostolo Tommaso, non riuscendo a dissuaderlo, disse agli altri: “Andiamo anche noi a morire con lui” (Gv 11, 16)

Gesù manda due discepoli avanti, con delle precise istruzioni, in previsione di quello che avverrà. Egli mostra di essere padrone degli eventi che lo riguardano, sa perfettamente cosa lo aspetta, lo dice, ne affretta il compimento. Nel racconto della Passione vediamo che egli domina e conferisce un senso agli eventi, nonostante gli sforzi di Giuda, i complotti degli avversari, le trame dei sacerdoti, le ambiguità di Pilato, le pressioni della folla. Il suo sguardo è “oltre”, egli già vede la sua vita risorta, intanto c’è un cammino da fare, un precipitare di cose che devono compiersi.

Qualche giorno dopo l’osanna iniziale, la gente cambia umore e passa dal clamore all’ostilità, dall’applauso al misconoscimento. La folla scarta il giusto e celebra il delinquente. Tanti cristiani sono fatti così: se Gesù mostra un prodigio, liked, ma quando lui chiede di lavarsi i piedi l’un l’altro, pollice giù. Ma Gesù incede silenziosamente: lui sa, mentre tutti gli altri non sanno.

Segno che la fede non richiede quantità, non è legata agli indici di gradimento o al voto plebiscitario.
C’è troppa gente a Gerusalemme, c’è troppa gente in Chiesa. Organizziamo tante di quelle cose, ma c’è da chiedersi se cerchiamo veramente il Regno di Dio, o se siamo spinti da ben altri moventi.
La fede vuole la qualità: profondità, interiorità, serietà, libertà, coraggio, coerenza … Siamo disposti a servire, come ci chiede il Signore?
La risposta, Giovedì Santo.

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