Cinquant’anni da prete, anni di belle sorprese, tante esperienze, ripetuti doni di Dio, un tempo recente vissuto da Vescovo e gli ultimi mesi da parroco.
Lo ha “letto” così Mons. Valentino, il suo cammino sacerdotale, nel salutare la comunità parrocchiale di Alife che ieri sera ha voluto festeggiare e celebrare i suoi 50 anni di sacerdozio.
“Siete l’ultima bella sorpresa che il Signore mi ha riservato” ha detto ai suoi parrocchiani richiamando i recenti mesi di attività pastorale che da settembre scorso lo vedono alla guida della comunità alifana, alle prese con l’ordinario di una parrocchia, le sue esigenze pastorali e amministrative, ma soprattutto le belle amicizie, le relazioni, le attività per i bambini, i giovani, le famiglie, i tanti anziani e la prossima Missione popolare programmata per giugno.
In molti si sono stretti intorno a lui, con affetto, con semplicità, come in famiglia: il consiglio pastorale, e poi il gruppo delle catechiste, i Comitati festa, la schola cantorum, numerosi altri collaboratori e i fedeli per pregare, per dire “grazie” a Dio per il dono di questa presenza e testimonianza generosa, appassionata, amorevole.
Come ogni celebrazione, la Cattedrale ha accolto soprattutto i bambini, oggi i più assidui frequentatori delle messe domenicali, i più spontanei interlocutori, i più vivaci animatori della vita parrocchiale: insieme ai loro genitori rappresentano per la Parrocchia un terreno fertile, disponibile, uno spazio generoso per la Parola di Dio che chiede, come al il cuore di ogni battezzato, di mettere radici.
Durante la messa Mons. Di Cerbo ripercorrendo la sua vita da prete non ha esitato ad esaltare il valore di una comunità che si raccoglie intorno al sacerdote e con lui vive la grazia dell’incontro con Dio attraverso i sacramenti: “I sacramenti sono il segno che il bene e l’amore di Dio sono presenti e si manifestano attraverso la presenza di un prete che celebra, unisce in matrimonio, amministra un battesimo, dona il perdono di Dio nella confessione…unisce la comunità facendola sentire famiglia”.
“Non lo so perchè sono diventato sacerdote, ma sin da bambino nel cuore ho avvertito questo desiderio, scoprendo nel tempo il desiderio sempre più intenso di stare in mezzo alla gente…testimoniando il Vangelo, perchè compito del sacerdote è aiutare le persone a sentirsi amiche…”.
Delineando i tratti della figura sacerdotale e ripercorrendo la personale esperienza di prete, il vescovo Valentino ha individuato uno stile, personalmente vissuto e “vestito” nel lungo cammino di vita sacerdotale: “Il Signore mi ha dato la capacità di non arrendermi mai, perchè un prete quanto più si spende, tanto più cresce in lui il desiderio di darsi per amore di Gesù e del Vangelo…”.
Durante la celebrazione, il dono di una casula a don Valentino, la veste sacerdotale, segno del legame profondo tra il prete e Gesù; l’abito che indossandolo lo fa un altro Cristo… e all’altare altri segni per accompagnare la riflessione sulla vocazione sacerdotale e la missione di ogni prete nel mondo.
Al termine della celebrazione in Piazza Vescovado un momento di fraternità, di condivisione, di scambi di auguri e una duplice sorpresa: quella della comunità al Vescovo in un video-sintesi della sua vita da prete e quella di Mons. Di Cerbo ai suoi parrocchiani nelle immagini in pellicola della sua ordinazione avvenuta a Frasso Telesino il 30 marzo 1968. E poi, sempre tra i sorrisi e la festa, l’impegno – come per ogni famiglia o gruppo di amici – a rivedersi “tra qualche ora”, “tra qualche giorno” per continuare a lavorare insieme.