Lungo week end di lavoro per i 150 giovani della Diocesi di Alife-Caiazzo coinvolti come tanti coetanei di tutto il mondo nei lavori di preparazione al Sinodo sui giovani indetto da Papa Francesco per il prossimo autunno.
Il programma della Diocesi di Alife-Caiazzo, in linea con le indicazioni della Chiesa italiana, ha previsto incontri formativi nei gruppi e contatti con realtà spesso lontane dalla vita dei ragazzi: quest’ultima occasione è stata vissuta lo scorso week end quando i gruppi dei nostri giovani hanno fatto i conti con la realtà ospedaliera di Piedimonte Matese, con la malattia dei disabili presso la struttura L’Oasi di Castel Campagnano, Casa Rut di Caserta che accoglie donne straniere vittime di abusi o di tratta. Un gruppo presente ad Alife è stato impegnato nella raccolta differenziata con il compito di ripulire il fossato lungo le antiche mura romane (zona Porta Piedimonte).
Lavoro fisico, gioco, preghiera, dialogo, strette di mano, testimonianza: per i ragazzi un modo di essere e partecipare “diverso” dal solito. Il confronto con un mondo adulto o di sofferenza, a pochi passi dallo spazio vitale in cui trascorrono il loro tempo, è stata l’occasione per aggiungere un “di più”, compiere un passo avanti nel cammino della vita.
Processi di maturazione personale, di nuovo incontro con la fede, ma soprattutto tempo per interrogarsi e condividere con altri “cittadini del mondo” – loro coetanei – un tempo diverso e forse più prezioso.
Sono i giovani delle parrocchie, ma sono soprattutto i cittadini dei nostri piccoli centri: un potenziale da accogliere, custodire e liberare.
Il Servizio diocesano per la Pastorale giovanile, che non fermerà il suo lavoro verso il Sinodo dei Giovani, si è dato nuovamente appuntamento alla Veglia di Pentecoste il 19 maggio in Cattedrale.