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Piedimonte Matese. Piazza Carmine, nuovo look. Al via le procedure

La giunta Di Lorenzo dà avvio all'iter per la riqualificazione dello spazio pubblico di piazza Carmine

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fontana parisi piazza carmine

Michele Martuscelli – In attesa del promesso referendum sulla controversa fontana (quanti tentativi per ottimizzarla!) e/o di consigli comunali aperti con la partecipazione dei cittadini, la giunta Di Lorenzo si muove nel campo della riqualificazione degli spazi pubblici (piazza in primis) e lo fa con una delibera che sta facendo molto discutere l’opinione pubblica locale, specie sui social. La delibera in questione interviene su piazza Cappello o Carmine, nel più comune lessico popolare, uno spazio baricentrico – come riconosciuto nella delibera – orfano, da alcuni anni, dell’ex tribunale dopo la centralizzazione dei servizi giudiziari, ma circondato da negozi, esercizi pubblici (bar) e uffici pubblici e privati. L’esecutivo targato “Uniti per Piedimonte” ha autorizzato l’Ufficio tecnico di “avviare le procedure per l’affidamento in concessione decennale dell’area verde comunale denominata Piazza Vincenzo Cappello”, al fine di assicurarne le attività di cura, custodia, riqualificazione, manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico, con possibilità di attivare un esercizio di somministrazione di bevande ed alimenti nella modalità di chiosco ovvero una struttura removibile”. Una soluzione (forse apripista di altri spazi pubblici) in attuazione del regolamento comunale sulla apposizione dei chioschi, in vigore dal 2012, (esplicitamente richiamato) che prevede degli ambiti territoriali di intervento in cui si inserisce l’installazione di queste strutture provvisorie e comunque rimovibili. Una scelta nella motivazione della Giunta per far fronte alle spese di cura in particolare delle aree verdi (i corridoi laterali che delimitano la piazza caratterizzata dalla presenza costante di una giostra, croce e delizia in tanti commenti tra favorevoli e contrari ad un “insediamento” fisso).

Ai sensi del regolamento comunale – infatti – è prevista una gara, un bando per l’assegnazione del chiosco, nell’ambito del progetto di riqualificazione e sistemazione del decoro urbano (con capitali a carico dei privati), “la cui occupazione sarà concessa dalla amministrazione, previa predisposizione del progetto definitivo da parte del competente Ufficio comunale da porre successivamente a gara per un’assegnazione, mediante il criterio della “Offerta Economicamente più Vantaggiosa” al fine di recuperare (se ritenute utili e/o convenienti) opportune soluzioni migliorative avanzate dagli offerenti”, è scritto nella disciplina regolamentare valevole a livello di tutto il territorio comunale, in cui centrali sono due concetti: quello di “Ambiti di Intervento Unitario” e “Progetto d’Ambito”. Sarà – pertanto – una procedura aperta con la partecipazione dei richiedenti – investitori/operatori anche già in esercizio, come dispone lo spirito della regolamentazione pubblica. Un intervento, quello avviato, nel suo iter riconducibile al capitolo sulla qualità urbana del programma elettorale con l’impegno ad “una riqualificazione sostenibile della piazza ed ad un referendum cittadino per la sistemazione o dismissione della fontana”. Staremo a vedere.

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