Home Attualità ESCLUSIVA. Su Clarus il Presidente della Camera Roberto Fico “L’Italia vuole cambiare”

ESCLUSIVA. Su Clarus il Presidente della Camera Roberto Fico “L’Italia vuole cambiare”

Napoletano, esponente di spicco del Movimento 5 Stelle, dopo il voto politico del 4 marzo, è stato indicato quale presidente della Camera dei Deputati

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Il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, per tre giorni a San Potito Sannitico. Una visita privata la sua, in occasione dell’evento artistico FateFestival organizzato dalla Pro Loco San Potito, cui partecipa la compagna Yvonne De Rosa, fotografa, direttore di Magazzini Fotografici e che nella location matesina ha esposto alcuni tra i suoi capolavori.

Con lui, cordiale e semplice, una piacevole chiacchierata ieri pomeriggio presso i locali ristrutturati della ex Gezov, sede del Festival.
Nessuna indiscrezione sulla formazione del Governo: da parte del Presidente Fico il totale rispetto per il dialogo e le trattative avviate o tentate tra i partiti; dopo il mandato esplorativo conferitogli dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, non tocca alla sua persona – uomo dello Stato – il commento o la mossa sulla vicenda che in questo momento catalizza l’attenzione dell’Europa politica e tiene in stallo gli italiani.

Un po’ di domande per “fare il punto”, a partire da una delle sue più convinte battaglie politiche.

La lotta ai privilegi della casta politica, una delle cose per cui il Movimento, ma in particolare lei si è mosso e si sta muovendo. Questo progetto può avere futuro in Italia, concretezza, possibilità? Dove ci porterà…?
Una delle prime azioni che nell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati ho compiuto è stato chiedere l’istruttoria sui vitalizi, e l’ho chiesta ai Questori della Camera che dopo due settimane, insieme agli uffici della Camera e coordinati con i questori del Senato, hanno prodotto un primo punto che è la conclusione dell’istruttoria stessa. Poi si vedrà come procedere.

Al di là dei governi che verranno, l’Italia politica è pronta per questo passo? L’Italia degli italiani è pronta a recepire una politica diversa così come la disegna il Movimento 5 Stelle?
Io credo che il voto del 4 marzo abbia sicuramente espresso una voglia di cambiamento del modo e dell’atteggiamento di tutta la classe politica; credo – e l’ho detto nel discorso di insediamento – che bisogna interpretare questa volontà anche per rinnovare le Istituzioni e il loro stile nei confronti dei cittadini, in modo da curare quella ferita che gli Italiani e le stesse istituzioni hanno subito…

L’esposizione di Magazzini Fotografici al FateFestival 2018

I nostri territori, laboratori creativi di lavoro, idee, grazie ai pochi “nativi” che decidono di restare, meritano uno sguardo in più da parte della politica maggiore. Quali attenzioni sono ancora da far maturare nei confronti di realtà come queste, generatrici e incubatrici di un evento artistico come il FateFestival di San Potito Sannitico o la manifestazione culturale Buonolio Salus Festival in corso contemporaneamente a Piedimonte Matese?
Conosco molto bene la Campania e le risorse che può offrire nei percorsi dell’enogastronomia, in quelli culturali e delle produzioni locali in genere. Il futuro è sviluppare in senso positivo il territorio e le opportunità che offre; se non si parte da lì non si raggiunge nessun risultato …

Abbiamo un Matese ancora “inesplorato” dalla Politica, un concentrato di tante risorse che ancora fanno fatica a rivelarsi e raccontarsi. Siamo in attesa che qualcosa si muova anche per noi…
La politica devono farla i sindaci, i consiglieri regionali, i presidenti di regione e anche i parlamentari del luogo che devono puntare un riflettore sulle opportunità e sullo sviluppo che può avere il Matese così come gli altri territori.

Non chiediamo miracoli ma che una visita informale come la sua in questi giorni a San Potito, possa avere presto anche il valore dell’ufficialità. È troppo chiedere un atto di riconoscimento concreto della nostra terra e delle sue potenzialità?
Non ho problemi a dire di poter tornare anche formalmente per dare una mano di visibilità rispetto alle bellezze e alle opportunità che ci sono qui. Nel frattempo conta aver cura di questa bellezza e del territorio e al contempo sviluppare in modo giusto le produzioni locali: sono tutti presupposti per la vera occupazione…

Parole che invitano “localmente” ad essere responsabili di ciò che si è, e di ciò che si ha. Politica è voler bene ad un territorio a partire da chi lo vive e da chi internamente ad esso è chiamato a guidarlo e governarlo, senza attendere di essere assistiti e di conseguenza pilotati dalla politica che reca favori ma non futuro; quindi liberi e maturi tanto da guadagnarci terreno (quindi visibilità e possibilità) con le nostre forze. È il prezzo che oggi sul territorio pagano piccoli produttori locali, o belle realtà associative di promozione culturale o politica.

Da qui, un’ultima domanda.
Esiste ancora la libertà politica?
Esiste, ed è una libertà che va difesa e il voto del 4 marzo lo ha dimostrato.

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