Michele Martuscelli – “Abbiamo scelto una strada difficile, quella del rinnovamento totale non sole delle persone, ma soprattutto del modo di agire pubblico”. Con toni bassi ma determinati, così l’avvocato Enzo Guadagno ha presentato, in una gremita piazza Vescovado, un passaggio della lista “L’Elefante. C’è un’altra Alife” di cui è candidato sindacale. Il primo aspetto sottolineato e fortemente rivendicato è stato quello di aver messo in campo “persone mai candidate né come candidati né come amministratori a precedenti consultazioni, non sono condizionabili e condizionate da nessuno”. Il secondo aspetto è legato al metodo “dal basso delle scelte”, con atteggiamento di “ascolto per capire i problemi reali dei cittadini e soluzioni da proporre”. Così ha spiegato la nascita del gruppo – poi diventato lista – aggregando su “questa idea di fondo di rinnovamento radicale nell’amministrazione della cosa pubblica”, con la nascita di uno spazio on line, sui social network (“il laboratorio dell’Elefante”). Toni calmi anche quando ha salutato gli altri candidati sindacali e candidati consiglieri delle tre liste avversarie “per una nuova stagione che metta al centro la risoluzione degli innumerevoli problemi del comune, evitando attacchi personali e strumentali che non risolvono alcuna questione”. Una lettura morotea, cara allo statista democristiano non solo quando ha invitato “a leggere bene la realtà ma anche quando ha sollecitato “un confronto civile che consenta una maturazione della nostra comunità ed una pacificazione generale necessarie ad uscire dalla condizione di difficoltà”.
Un discorso d’apertura articolato, quella di Enzo Guadagno, figlio dell’ex sindaco e studioso/storico Giovanni, che si è tenuto su un piano “non conflittuale”, pur rivendicando la specificità e autorevolezza della lista di cui è guida: “noi siamo per un’operazione di verità e chiediamo l’appoggio dei cittadini. Abbiamo dato a questa città martoriata una speranza di cambiamento reale”. Ha manifestato consapevolezza dei tantissimi problemi facendo riferimento anche al dissesto finanziario. Tema che anima e agita gli spiriti locali. Sul punto si è espresso con cautela non senza ricordare l’avanzo di bilancio di un ventennio fa: ”non intendo indicare responsabilità di sorta, perché ritengo che nella situazione in cui viviamo ci sia una responsabilità collettiva che tutti noi dobbiamo assumerci”, ha scandito con una ripetuta attenzione allo sforzo di “ricostruire anche il tessuto sociale disperso e disunito”. Tra le tematiche operative indicate quella di valorizzare il patrimonio archeologico/culturale, al costante monitoraggio nel reperimento di risorse economiche, all’adeguamento sismico delle strutture pubbliche in specie scolastiche al rifacimento e manutenzione delle strade.