“Facciamo come il Signore”, l’impegno su cui hanno riflettuto i sacerdoti e i vescovi delle diocesi di Alife-Caiazzo, Teno-Calvi e Sessa Aurunca in occasione dell’incontro interdiocesano tenuto nel capoluogo aurunco giovedì scorso, guidato da Mons. Mauro Maria Morfino, vescovo di Alghero-Bosa.
Tema della giornata tratto dall’omonimo libro di Mons. Morfino, che nella Conferenza episcopale sarda ricopre l’incarico di delegato per il Clero e la Vita consacrata.
Fare come il Signore, darsi cioè una regola di vita: invito rivolto ai preti, quello di vivere la propria giornata di impegni per la gente e con la gente, e il tempo del riposo sul modello di Cristo; dare un’anima al proprio tempo, interrogandosi (“la Regola parte dalle domande che sono nel cuore di ognuno di noi”, Morfino nel suo testo cita il Card. Martini) e regolandosi appunto sul Vangelo, facendo corrispondere gesti, parole, pensieri con quelli di Gesù.
Inevitabile il riferimento del relatore con la vita del prete oggi, toccata e contaminata – come per tutti – dal sovrapporsi di azioni, fare, impegni, parole, tutto esito di una fretta collettiva e rumorosa: da qui l’invito a ricomporre il ritmo della propria vita, a rimettere in equilibrio se stessi per essere il “positivo” rimasto “sconosciuto” agli altri capace di educare e condurre la vita delle persone nella stessa direzione di una regola evangelica.
L’incontro congiunto delle diocesi campane si colloca nel progetto di condivisione pastorale che le tre Chiese portano avanti da tempo ed oltre a concretizzarsi nelle esperienze formative del Clero, ha visto la nascita del Tribunale Ecclesiastico interdiocesano, per volontà dei vescovi Di Cerbo, Aiello (oggi alla Diocesi di Avellino, sostituito da Mons. Cirulli) e Piazza.