Risultati elettorali già chiari, già pronti per le analisi.
In politica vincono i giovani.
Quelli candidati alla carica di sindaco o consigliere, quelli che militano nei gruppi di più stretto sostegno, quelli che si interessano, quelli dei comitati elettorali e quelli che stanno a guardare per capirci meglio. Perchè ognuno, a modo suo, a scelto di esserci.
A poche ore dalla chiusura della campagna elettorale, e a qualche minuto dalla chiusura dei seggi che decreteranno cinque nuovi sindaci nei comuni della Diocesi, quali Alife, Letino, Raviscanina, Sant’Angelo d’Alife e Caiazzo, ci piace leggere le ultime ore di clima politico a partire da quei ragazzi che sono entrati nella cabina elettorale per la prima, seconda o terza volta, o che forse non vi sono entrati affatto (per motivi di età), ma che tuttavia hanno sentito da vicino la “sfida” di amici, parenti, genitori alle prese con il voto.
Hanno partecipato, criticamente osservato, si sono fatti un’idea di come va la storia del voto comunale scoprendo talvolta amaramente che il confronto serrato si gioca sulle necessità che incombono, quindi su diritti negati: rete fognaria, carenza idrica, debiti comunali, carenza di strutture e servizi ricreativi e culturali, degrado ambientale, etc. “Poco o nulla da fare se mancano i soldi” è la frase che più volte si sono sentiti ripetere. Niente male per chi invece ha sentito proclamare dal palco spot motivazionali (poco funzionali) rivolti ai cittadini, della serie “senza di voi non possiamo far nulla (…). voi siete la nostra risorsa”… e così via.
A Letino, una lista di giovanissimi (quella guidata da Orsi) ha smobilitato lo schema elettorale previsto nel piccolo comune del Matese. Tra qualche ora sapremo se la loro candidatura sia stata premiata, e in caso positivo, tra qualche mese saranno guidicati non solo sullo spirito di iniziativa e partecipazione ma anche sulle capacità di governo.
A Sant’Angelo d’Alife i giovani sono stati i protagonisti di Smacchia la pagina facebook che ha “riferito” tramite social l’intera campagna elettorale di comizi e interventi, favorendo i cittadini, anche da casa, nell’informazione e quindi nella lettura dei fatti. Un servizio di tutto rispetto…
Ad Alife, è toccato, con sorpresa di tutti, all’ironia pungente ma non banale de Il Fatto alifano, pagina facebook (anonima, ma non troppo ;-)), che ha accompagnato la competizione elettorale con intelligente ironia, talvolta “smontando” le lecite o esasperate tensioni generati dai palchi dei comizi o dallo stile della “caccia al voto”.
Ai giovani de Il Fatto alifano abbiamo chiesto un’inversione di ruoli: dopo le domande che hanno rivolto ai candidati a sindaco di Alife, tocca a loro rispondere alle nostre e, al di là della sana ironia, capire che idea si sono fatti della politica “adulta” alifana.
Dietro lo scherzo Il Fatto alifano ha celato alcuni bisogni comuni per la Città che ci piace interpretare così: serenità, comunità, serietà, coerenza, praticità.
Tocca a loro parlare, e come pacificamente concordato, prendiamo in prestito alcune delle domande di cui si sono serviti nei giorni scorsi per scherzare con i politici locali.
Buona lettura. (Intervista semiseria realizzata tramite Messenger, sabato 9 giugno, alle ore 17.15.)
Pepsi o Coca cola? (domanda presa in prestito)
Di solito le mescoliamo per non scontentare nessuno.
Quale impulso suicida vi ha spinti ad occuparvi di questa campagna elettorale? (domanda presa in prestito per metà)
Ne avremmo riso lo stesso nelle nostre segrete stanze, a questo punto abbiamo deciso di fare un favore a tutti.
Quanto avete riso, e cosa vi ha fatto ridere?
Ad Alife i personaggi sono pittoreschi, con un po’ di fantasia le risate non mancano mai.
Con serietà, pregi e difetti dei giovani alifani…
Eh, ci chiama in causa… Pregi: sicuramente non ci mancano le idee. Difetti: però ci manca la concretezza di realizzarle (spesso). Ma come vedete, a volte ci riusciamo.
La concretezza da cosa dipende?
A volte dalla volontà, a volte dalle risorse, a volte dalla mancanza di stimoli.
Avrete assistito ai comizi, ai commenti dei candidati… Secondo voi, cosa è mancato in questa campagna elettorale? E cosa invece vi ha sorpresi positivamente?
La sorpresa positiva è stata la presenza di vari gruppi ex novo, una maggiore partecipazione rispetto alle precedenti tornate (elettorali, ndr). Purtroppo però è mancato spesso un approccio sereno, e una scelta consapevole delle colonne sonore per i comizi. Spesso accompagnata (la campagna elettorale, ndr) dalla latitanza di punti programmatici seri.
Se voi foste una lista, quale colonna sonora scegliereste?
Ne comporremmo sicuramente una tutta nostra, ispirata a qualche capolavoro di Tony Tammaro.
Ritornando ai punti programmatici, cosa si aspetterebbe un giovane alifano da un futuro sindaco? Qualcosa che tocchi da vicino i giovani…
Maggiore coinvolgimento nelle decisioni che riguardano l’Ente, più creatività e apertura a idee diverse, confronti più sereni, più fiducia nei nostri confronti, un circuito per la Formula 1 e una pista ciclabile in cima alle nostre preziose mura.
Il vostro sogno per Alife…
Un gran premio tutto nostro, meno conflitti e più coesione. Da qui si può ripartire.
Trump si presta meglio alla satira, tuttavia come collaboratore Putin sarebbe più “preciso”.
Se uno tra voi, lunedì mattina, fosse il nuovo sindaco, da dove comincerebbe?
Prima di tutto festino a base di Pallagrello, poi ripresi dalla sbronza, forse ci dedicheremmo a dialogare con le opposizioni per cominciare a ragionare su cosa bisogna fare prima.
Assegneremmo un premio a noi stessi e al nostro vignettista per essere riusciti ad usare i toni giusti senza rinunciare alle frecciate.
A Sabino, almeno (forse) riusciremmo a farlo uscire fuori dai gangheri.