43. Colle del Caprio
Il “primo” scendendo dal Miletto

di Salvatore Signore

Contrariamente alla più classica delle descrizioni che potrebbe essere costruita riferendosi a questo abbeveratoio preferisco definirlo come il “primo” scendendo dal Miletto. La quota altimetrica è di 1.800 mt. slm e dall’alto la croce posta sulla sommità osserva silenziosa mostrando le braccia; poco distante il rifugio Colle del Caprio volge lo sguardo in direzione Campitello Matese e l’immancabile vento trascina profumi, lasciando che si incidano prepotentemente nel ricordo di chi li attraversa. Idealmente percorro l’ultimo anello che circonda la cima e non ci sono altri punti d’acqua nei dintorni, se non questa piccola vasca posizionata in secondo piano, quasi nascosta, mimetizzata. Roccia tra rocce.

Per i più, questo abbeveratoio è un preciso “termometro”, che manda segnali sull’abbondanza idrica. Non è raro trovarlo asciutto – purtroppo – ma nel pieno esercizio delle sue funzioni dona uno spettacolo meraviglioso: ai piedi del Miletto, sguardo alla Gallinola, Miralago e Campitello a completamento dei quatto punti, proprio come la croce di cui sopra.
Ibernato d’inverno, scottante d’estate, spostarsi di qualche metro non sconvolge la salita, ma ne muta le aspettative.

Buon sentiero

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