46. Fontana del Cannello
Dalle grotte del Caùto

di Salvatore Signore

La caccia o meglio la ricerca comprende una moltitudine di aspetti che solo il soggetto coinvolto può capire: studio del territorio, indicazioni più o meno chiare e sopralluoghi sono alcune delle fasi che precedono l’agognata scoperta. Non si parla di tesori, nessuno scrigno strabordante di smeraldi, rubini o diamanti, oggetto della ricerca è l’acqua di gran lunga più preziosa e parimenti sottovalutata da noi, che possiamo averla armeggiando semplicemente con i rubinetti nelle nostre case.

Per chi ama la montagna e la vive con sana passione scovare una sorgente poco conosciuta diventa impresa entusiasmante, come lo è stata la ricerca della Fonte del Cannello: le sponde dell’ormai plurinominato fiume Lete, Letino (CE), sono state percorse in lungo e largo fino a quando, nascosto e quasi posizionato a livello strada, è spuntato lui il “Cannello”, per l’appunto, soffocato da una coltre erbosa dall’intento protettivo, decisa a celare con ferma determinazione quella piccola e segreta sorgiva.

Più avanti, non lontano e con assoluta baldanza, spicca il “solito” abbeveratoio ben tenuto e forse più desideroso di essere visitato. Il suggerimento di procedere la camminata inerpicandosi fino all’affaccio sulla Rava di Prata sembra un invito banale, ma perché privarsi del piacere di osservare dall’alto uno strapiombo tra i più affascinanti della zona?Ancor più emozionante sarà l’osservazione ossequiosa della cascata, che nel periodo di abbondanza d’acqua e direttamente dalle grotte del Caùto incanterà chiunque!

Buon sentiero

 

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