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Piedimonte Matese. Su esternalizzazione tributi passo falso “punito” dal Tar

L'Amministrazione comunale perde nei confronti della ditta di riscossione tributi Publialifana esclusa dal principio di rotazione delle gare e affidamenti dei servizi

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comune-di-piedimonte-mateseGrave passo falso dell’amministrazione comunale di Piedimonte Matese in tema di esternalizzazione della gestione dei tributi: il Tar (sezione ottava) ha annullato il conferimento all’impresa già affidataria “Aerarium” e ha  accolto quasi tutte le  posizioni di Publialifana, impresa ricorrente. Non ha accolto, invece, il subingresso della società matesina nell’espletamento del contratto per cui il Comune dovrà intervenire di nuovo per affidare il servizio.

In sintesi.
I giudici hanno – in particolare – recepito la tesi della lesione del principio di rotazione con il nuovo affidamento diretto alla Aerarium.
Violato quindi – dice il tar – il principio di rotazione sia degli affidamenti che degli inviti alle gare avendo la società affidataria avuto due affidamenti diretti consecutivi mentre quel criterio della turnazione è disposto in modo da  “assicurare l’effettiva possibilità di partecipazione delle microimprese, piccole e medie” o se si  ricorre all’affidamento diretto senza altra procedura di selezione, occorre motivare in maniera appropriata ed adeguata la scelta. Non hanno convinto i giudici le  argomentazioni addotte e presentate per  l’eventuale  cambio del soggetto affidatario del servizio di supporto al personale interno dell’ufficio tributi.

Adesso l’amministrazione Di Lorenzo dovrà intervenire dopo l’annullamento pronunciato dalla sezione del Tar e la conseguente inefficacia del contratto tra comune e “Aerarium”, non avendo accolto il subentro a favore della “Publialifana” che ha presentato il ricorso  in base “alla discrezionalità che residua in capo al comune in merito all’eventuale ri-affidamento del servizio”  comunale in questione.
Una sentenza-batosta che rallenta di non poco la strategia anti-evasione  dell’amministrazione (ne era uno strumento-perno centrale).
Il Comune è stato condannato a pagare tremila euro per le spese processuali.

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