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APPELLO. Per un Matese pulito, “non basta indignarsi!”. L’iniziativa a difesa della nostra montagna

La Consulta del Matese e il Parco regionale del Matese fanno appello ai Sindaci, ai residenti, e ai turisti: proteggere questo suggestivo angolo dell'Appennino è un dovere, un atto che "ricambia" il dono della bellezza che esso offre

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Foto Oscar D’Amato (Facebook)

Per un Matese pulito “non basta indignarsi!”, non basta gridare allo scandalo, non basta più la solita soluzione urlata attraverso i social o le scrivanie politiche. È tempo di collaborazione, dedizione e interesse vero per questa unica e suggestiva montagna, meta – nel periodo estivo – di turismo mordi e fuggi, e al contempo vittima di irrispettosi comportamenti verso l’ambiente: si ripetono ormai da anni scene di discariche d’immondizia a cielo aperto e parcheggi selvaggi anche in riva al Lago.
A partire da questa emergenza, e dal bisogno di ristabilire, senza più attendere composite decisioni di politica a tavolino (e l’esperienza Matese per lunghi anni è ruotata intorno a questo)  sono partiti un appello e una singolare iniziativa da parte della della Consulta del Matese con il pieno consenso e il sostegno del Parco Regionale del Matese, cui si affianca la collaborazione creativa della casa editrice GuideSlow.it, organo di promozione turistica.

Tutte le domeniche di agosto e nel giorno di ferragosto, i volontari delle Associazioni matesine e qualunque cittadino che voglia partecipare presidieranno 4 punti del Matese accogliendo i turisti che in auto e moto giungeranno sul massiccio dell’Appenino per brevi gite ed escursioni; saranno al Passo di Miralago, Passo del Perrone, Letino e Bocca della Selva per dare il benvenuto, fornire qualche indicazione sui luoghi, distribuire il Vademecum per le Buone Prassi di Comportamento del Turista e un sacchetto per la raccolta dell’immondizia. Un gesto simbolico quest’ultimo ma che rivela l’emergenza che si affronta quotidianamente nel periodo estivo sulla nostra montagna, quella cioè di vedere deturpati prati e angoli di bosco da immondizia e rifiuti di ogni genere, o i sentieri distrutti da sconsiderato fuoristradismo.

L’appello tuttavia non è rivolto solo al turista d’occasione.
In una nota ufficiale, il Parco del Matese, nella persona del presidente Vincenzo Girfatti, e la Consulta del Matese rappresentata da Vincenzo D’Andrea hanno contattato le Amministrazioni provinciali di Caserta e Benevento, i sindaci dei comuni di Piedimonte Matese, Castello del Matese, San Gregorio Matese e Cusano Mutri e i presidenti delle Comunità montane del Matese e della Titerno/Alto Tammaro chiedendo di affiancare ai volontari in azione gli “uomini delle Polizie municipali competenti per territorio, del gruppo Guardie ambientali, dei nuclei comunali della Protezione civile, degli operatori forestali delle Comunità montane ed ogni altro supporto…”.
Alla richiesta di personale si aggiunge quella relativa alla raccolta dei rifiuti: “risulterà essenziale che i sacchetti dei rifiuti comunque lasciati dai visitatori, nelle aree dedicate e non solo, vengano tempestivamente ritirati dagli operatori dei rispettivi comuni (è auspicabile già la sera dell’afflusso turistico), ben conoscendo la sorte che essi subirebbero anche in una sola notte di abbandono in zone montane naturalmente frequentate da animali domestici incustoditi e salvatici”.
Entrambe azioni di necessario e imprescindibile dovere (ci piace dirlo!) nei confronti di casa nostra, quindi del suo habitat che si rigenera e ci fa belli e originali rispetto ad altri angoli d’Italia.
L’onore del Matese, passa così per la mani e la responsabilità non solo di chi lo visita e lo gode, di chi lo abita, ma anche di chi lo amministra con saggezza e responsabilità.
Buona montagna a tutti!

Il comunicato della Consulta del Matese

Pubblicato da Consulta del Matese su Mercoledì 8 agosto 2018

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