Una mostra luminosa quella allestita negli spazi del “Mucirama” di Piedimonte Matese, apertasi ieri, con gli acquerelli di Zacarias Cereso e a disposizione dei cittadini fino al 19 settembre. Luminosità come quelle giornate di fine estate (ieri lo era particolarmente ) e come il primo incontro dell’artista murciano che ha tessuto con la città un legame particolarmente intenso e proficuo grazie all’associazione culturale Byblos .
È stato il giornalista e presidente dell’associazione, Gianfrancesco D’Andrea, a spiegare le radici di quelle trenta opere esposte nei locali del museo civico “Raffaelle Marrocco” con il patrocinio dell’Amministrazione comunale .
”Il sogno di Piedimonte”, questo il titolo della mostra: una raccolta di alcuni dei scorci iconici della città, come dei monumenti simboli o angoli-cornice, specie delle zone storiche, ritratti con magistrale naturalità e testimonianza di una sensibilità artistica di primo ordine. Un impegno estetico di ri-pulitura degli scorci ma anche etico per il recupero del patrimonio-paesaggio – ha spiegato D’Andrea anche in chiave civica per rimettere nell’agenda istituzionale la problematica.
“Cerezo è un artista molto noto in provincia di Caserta – ha proseguito il presidente di Byblos ripercorrendo la radice dell’impegno culturale volto alla riscoperta, qui in Terra di Lavoro, dello scultore spagnolo Francisco Salzillo, le cui opere custodite a Murcia, nella Spagna sud orientale, rappresentano una pietra miliare nella scultura d’età barocca. Francisco Salzillo era il figlio di Nicola Salzillo, anch’egli scultore, che nel 1699 lasciò la sua città d’origine, Santa Maria Capua Vetere, per raggiungere Murcia, dove trascorse il resto della sua vita.
Grazie a Zacarìas Cerezo, i contatti fra la provincia di Caserta e la Città di Murcia si sono intensificati moltissimo negli ultimi anni e ne sono nate interessanti esperienze di scambi culturali, come accaduto a Piedimonte Matese di cui è stato ospite in occasione della rassegna “Illuminarti”.
Il respiro provinciale accennato ha dato spunto a Gianluigi Santillo, consigliere provinciale e presidente del consiglio comunale di Piedimonte Matese, per annunciare altre “iniziative espositive più ambiziose” con il sostegno della Provincia di Caserta e di altri livelli istituzionali, ringraziando Byblos per il costante impegno.
Ringraziamenti ed apprezzamenti ribaditi anche dall’assessore al ramo, Lina Masella, (la mostra sarà aperta fino al 19 per consentire la visita degli studenti ad inizio anno).
Lo svolgimento della mostra nel complesso museale testimonia l’importanza del lavoro di staffetta tra le amministrazioni ha sottolineato D’Andrea che ha ricordato la paternità del recupero- rilancio del polo museale alle ex giunte Sarro.
È stato proprio l’ex sindaco ora parlamentare di Forza Italia, Carlo Sarro, al terzo mandato ad evidenziare due dati: l’iniziativa è in linea con la tradizione culturale del vedutismo richiamando l’esperienza artistica di Philipp Hackert , i lavori – in merito – di Francesco Comparone e la presenza spagnola nel Meridione.
Al termine l’artista mursiano ha spiegato le ragioni del suo impegno e del titolo dello spazio espositivo: ”ho voluto vedere un sogno guardando il paesaggio di Piedimonte, il sogno dei piedimontesi che rispettano le loro radici e si impegnano affinchè nessun valore o tradizione che custodiscono si perda, e affinchè ogni pietra del borgo, come pagina della loro storia, venga salvaguardata e consegnata alle nuove generazioni nel miglior stato possibile”.Appunto non solo estetica ma impegno etico/civico ed istituzionale per restituire bellezza persa o smarrita. La mostra è possibile visitarla fino al 19 settembre prossimo.
La mostra potrà essere visitata tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e il martedì e giovedì anche al pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00.