Si ritorna in famiglia per fare festa, per ritrovare un tempo determinante, quello dei primi passi nella vita, delle scelte importanti e condivise con le persone care; si ritorna in famiglia per ritornare al cuore, e rinnovare o confermare scelte…e poi proiettarsi nuovamente oltre la soglia, nel mondo delle relazioni e delle responsabilità.
In questo clima ieri sera a Frasso Telesino, paese d’origine del vescovo Mons. Valentino Di Cerbo, la comunità parrocchiale guidata da don Nicolas Dopos ha festeggiato il 50° di ordinazione sacerdotale del proprio compaesano (posticipato di qualche mese rispetto alla data del 30 marzo), alla presenza di tanti amici e parenti raccolti nella chiesa della Madonna di Campanile in vista della festa del prossimo 8 settembre.
Prima della messa il saluto della Comunità affidato a Paolo Cotugno, amico di infanzia del Vescovo: ricordi di avvenimenti e di nomi, di quelli che segnano la storia locale e con essa le persone che la attraversano, fatti e volti che hanno rappresentato valori e sono stati per generazioni di frassesi, tra cui il giovane don Valentino, modelli di fede o di spiccato senso civico.
La foto dei ricordi si è arricchita anche della preghiera e della riconoscenza a Dio per aver scelto dalla piccola comunità sannita un ragazzino, felice e consapevole di dover dire, un giorno, il suo sì nel sacerdozio. Poi l’onore per la famiglia del paese, di vederlo Vescovo, chiamato alla missione di pastore.
Ritorno in famiglia significa anche sguardo e gratitudine sulla prima famiglia, quella che genera alla vita, quella che accompagnava con la preghiera la scelta del sacerdozio: ad essa e ai tanti amici che lo hanno sostenuto è andato il pensiero commosso di Mons. Valentino Di Cerbo.
L’orgoglio di essere frassese, di appartenere ad una piccola comunità, di quelle fuori mano e meno contaminate di modernità perciò lungamente saldate ad antichi valori quali il senso del rispetto e del dovere, del lavoro e della famiglia stessa: lo ha manifestato con entusiasmo Mons. Di Cerbo trovando corrispondenza e l’abbraccio nei tanti convenuti per incontrarlo.
“Ritorno in questa chiesa dove sono stato ordinato sacerdote 50 anni fa…; qui dove tutto è cominciato torno a dire ‘grazie’ a Maria che mi ha accompagnato sempre (…). Un grazie che si estende alla mia comunità che ha pregato per me mai facendomi sentire solo nel cammino sacerdotale: è anche alla vostra preghiera che attribuisco il dono del sacerdozio che mi ha fatto il Signore”.
Il pensiero è andato agli anni di lavoro pastorale a Frasso e a Roma, “vissuto sempre con la certezza che il Signore era con me e mi teneva per mano aiutandomi a vivere con passione il mio sacerdozio e gli incarichi che mi sono stati affidati. Stessa passione che al contempo ho nutrito per Dio e la gente che di volta in volta mi ha affidato…(…). E frutto di questa passione sono state anche le sofferenze che mi hanno toccato: anche in questi casi, mai è venuta meno la consolazione del Signore; è Lui che ho visto accanto alla mia vita anche nella mia missione di Vescovo affidatami, la sua presenza mi ha incoraggiato a scegliere la strada dell’entusiasmo e di una rinnovata passione piuttosto che vivere pacifici anni da pensionato”.
“Nessun profeta è bene accetto in patria…” anche questo è stato il legame con il paese natale e la sua gente, esperienza accolta, come lo stesso Di Cerbo ha spiegato, cercando di leggere secondo il Vangelo anche le occasioni di intenso o serrato confronto quando una parola, un gesto, una scelta è stato motivo di divisione, ma tuttavia di crescita.
Ecco perchè si ritorna a casa. Perchè mai nulla in questa lunga storia di relazioni ha avuto il sapore della banalità o della leggerezza, ma sempre vissuta con premura per la gente e da lui la gente ha imparato che prete si può essere nella semplicità e nel servizio a tutti. Nessuno escluso.
“Chiedo una preghiera – ha concluso Mons. Di Cerbo – verso il termine del mio mandato episcopale…, Chiedo alla mia comunità di continuare a pregare perché sia certo che mia strada sia ancora passione per il Signore e i per i fratelli”.
Ai saluti del parroco non sono mancati quelli del Vescovo della Diocesi di Cerreto-Telese-Sant’Agata de’Goti, Mons. Domenico Battaglia, assente per motivi pastorali.
Al termine della celebrazione la festa di tutti, dei familiari, degli amici, di quelle famiglie unite nel sacramento del matrimonio e oggi cresciute, dei tanti anziani da sempre vicini con la preghiera al cammino di don Valentino.