Piedimonte Matese partecipa alle Giornate Europee del Patrimonio riproponendo un pezzo di memorabile storia e invita – quanti prenderanno parte all’evento – a ripercorrere idealmente quel tratto di vita che ha segnato per sempre la vita della città.
Salto indietro fino al 1812, quando l’imprenditore svizzero Gian Giacomo Egg fondò la filanda che prese il suo nome divenendo polo industriale del Matese e del Mezzogiorno, così per decenni catalizzatore di ricchezza ma anche centro propulsore di socialità e cultura.
Il prossimo 23 settembre, dalla collaborazione tra Soprintendenza e associazione culturale Byblos: idee per la mente, con il patrocinio del Comune di Piedimonte Matese, è nato l’evento Le vie dell’acqua e del cotone: a partire dal Museo Civico Raffaele Marocco, in Largo San Domenico, si dipanerà un percorso a piedi che toccherà i luoghi cari della filanda (che poi sarà più comunemente Cotonificio) come Piazza Carmine, dove sul convento dismesso dei Carmelitani sorse lo stabilimento lì dove oggi corre ancora a vista il Torano richiamando la collocazione dell’opificio. A pochi metri i luoghi adibiti all’ospitalità degli operai; in via Salvo D’Acquisto la Villa comunale un antistante la villa degli Egg; poi risalendo verso via San Marco sosta al cimitero detto “degli svizzeri” dove sorge l’antica piramide all’interno della quale fu sepolto Gian Giacomo Egg. Ultima tappa dell’itinerario sarà Berner, ubicata in Via Cila.
La storia
L’imprenditore svizzero, spinto dal blocco continentale del 1806 a spostare nel Regno delle due Sicilie la produzione tessile, trovò nella città di Piedimonte Matese, circondata dai monti e solcata dagli affluenti del Volturno, le condizioni necessarie per l’attività manifatturiera. Il Cotonificio sorse nell’attuale Piazza Carmine, sfruttando l’edificio abbandonato del Convento di S. Maria del Carmine, di cui Egg ottenne l’uso gratuito per 16 anni dalla Regina Carolina, moglie di Murat.
Qui l’incontro tra due corsi d’acqua garantiva la forza idraulica necessaria per azionare i telai a spoletta volante e Jacquard. Anche il governo borbonico si schierò a favore dell’industria manifatturiera, concedendo all’imprenditore molti privilegi, tra cui l’esenzione da ogni dazio sul cotone importato, e istituendo con Ferdinando I, il Real Istituto d’incoraggiamento alle Scienze naturali per lo sviluppo del Cotonificio di Piedimonte e l’industrializzazione di tutto il Meridione. La filanda Egg nel 1838 veniva definita dalla stampa come la più grande e moderna industria del Regno, che dava lavoro a più di 1000 operai, affiancati dai lavoratori svizzeri già esperti nell’arte del telaio, tra cui, anche, 100 fanciulle del Real Albergo dei Poveri: orfane, povere e bisognose di inserirsi nella società.
L’evento
Orari dei percorsi guidati, gratuiti, a cura dei volontari dell’Associazione Byblos, a partire dal Museo Civico:
10.00; 12.00; 16.00; 18.00; 20.00.
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