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Piedimonte Matese. Piano Urbanistico, la proposta degli Amici di Pericle

"Ridisegnare la città e tracciare la direzione di sviluppo dei prossimi anni": questa la possibilità rappresentata dal PUC. In questa direzione, i membri dell'Associazione civica puntando a far diventare Piedimonte "Città della Sostenibilità"

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Dall’Associazione Gli Amici di Pericle ancora uno spunto di riflessione, stavolta incentrato sull’importanza che il Piano Urbanistico Comunale (PUC) riveste per i cittadini di Piedimonte Matese. “Il Piano Urbanistico Comunale è una straordinaria opportunità per Piedimonte. È la possibilità concreta di ridisegnare la città e di tracciare la direzione di sviluppo dei prossimi anni”, si legge così sulla pagina Facebook dell’Associazione.
In questo senso, Gli Amici di Pericle confermano la necessità di riconoscere al PUC un significato per l’intera città già espressa dagli amministratori e in primis dal sindaco Di Lorenzo durante l’incontro tra tecnici, associazioni, professionisti dell’ambito e cittadini avvenuto lo scorso 8 ottobre. In quella occasione, il primo cittadino ha parlato di “apertura totale” del progetto PUC da parte di singoli ed enti.

“Capire qual è la sua più profonda vocazione, il suo orizzonte naturale, ciò che è chiamata a diventare”, questa la premessa per far sì che il progetto del PUC possa trovare concreta risposta nella città”. La ricchezza di Piedimonte – geografica, territoriale e storica – “rappresentano una grande opportunità di sviluppo per la città e verranno ancor più esaltate dal ruolo di Comune capofila che Piedimonte assumerà a breve all’interno del costituendo Parco Nazionale del Matese. L’esser parte di un’Area Protetta, infatti, valorizzerà ulteriormente le risorse naturali, storico-paesaggistiche e sociali del nostro territorio e darà ancora maggiore importanza alla loro conservazione”.

La “sostenibilità” deve essere “criterio strategico attraverso il quale misurare la bontà di tutte le scelte per la città”, puntando così a fare di Piedimonte “Città della Sostenibilità”, ma ciò solo grazie al coinvolgimento di tutte le parti sociali e prendendo in considerazione “non solo gli aspetti urbanistici”, ma “tutte le scelte e le politiche amministrative del futuro”.

 

 

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