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Piedimonte Matese. Urge cabina di regia per recuperare Palazzo ducale

L’ulteriore crollo del solaio di fabbricati perimetrali al Palazzo ducale ha riproposto il problema di ricercare un’efficace soluzione al recupero e, prima ancora alla manutenzione, dello stabile storico e vincolato oggetto di una richiesta di finanziamento sulla piattaforma informatica a regia regionale “Iter”

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Michele Martuscelli Urge cabina di regia per recuperare Palazzo ducale. L’ulteriore crollo del solaio di fabbricati perimetrali al Palazzo ducale ha riproposto, drammaticamente, il problema di ricercare un’efficace soluzione al recupero e, prima ancora alla manutenzione, dello stabile storico e vincolato oggetto di una richiesta di finanziamento sulla piattaforma informatica a regia regionale “Iter” da parte del comune di Piedimonte Matese. Procedura resa possibile dal Protocollo d’intesa, firmato ad inizio d’anno, tra Amministrazione comunale e Provincia, proprietaria di una parte del complesso monumentale, con l’autorizzazione a presentare richieste di fondi per la riqualificazione e valorizzazione dell’immobile. Sulla istituzione ufficiale del tavolo tecnico  si sta muovendo l’amministrazione, guidata dal sindaco Luigi Di Lorenzo, per fare il punto della procedura amministrativa e, soprattutto, accelerare il percorso procedurale alla luce degli ulteriori segnali di fatiscenza (la caduta del solaio ha riguardato ancora la parte di proprietà privata): da notare che il protocollo fa esplicito riferimento al piano di valorizzazione del centro storico, uno degli assi portanti del Puc in fase preliminare (si è conclusa la consultazione pubblica).

Nel Protocollo (durata di 3 anni prorogabile) il Comune si è impegnato anche ad accollarsi  le spese per la manutenzione a fronte delle fortissime difficoltà della Provincia. Il Protocollo rinvia anche ad un vero accordo di programma dopo i necessari approfondimenti tecnici, partendo dalla base che si prendeva atto del progetto di recupero, restauro ed adeguamento statico e funzionale approvata dalla  Giunta comunale nel dicembre 2017 che, puntava ad acquisire anche la porzione ancora in mano privata (eredi Gaetani). Inoltre, il Protocollo individuava il Comune come “promotore di iniziative di sviluppo locale” individuando i percorsi amministrativi più idonei. Sulla scia dell’episodio registratosi pochi giorni fa, il Sindaco ha inviato una nota alla Soprintendenza dei Beni Artistici e Culturali con l’obiettivo di coinvolgere anche i vari rappresentanti istituzionali ai diversi livelli territoriali ed associazioni (il comitato “Recuperiamo Palazzo ducale” che ha tenuto acceso i riflettori costantemente anche mobilitando l’opinione pubblica nell’ultima campagna FAI), ha manifestato “incondizionata disponibilità a prendere parte a qualsivoglia iniziativa istituzionale finalizzata al recupero della dimora storica, luogo simbolo della città”, per dare forma procedurale e contenuto tecnico – operativo al tavolo di lavoro. Filiera istituzionale – associativa mancata in questi lunghi anni di crescente degrado del complesso storico-monumentale.

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