Condizioni meteo avverse con qualche conseguenza anche per la festa di Santo Stefano Menecillo, con San Sisto patrono della Diocesi di Alife-Caiazzo.
Processione rinviata e qualche presenza in meno rispetto al solito.
A Caiazzo il Vescovo e i sacerdoti e la comunità locale per celebrare il Santo Vescovo, “molto amato ma ancora poco conosciuto se non per i suoi miracoli”, come ha indicato Mons. Di Cerbo, senz’altro importanti ma che non sono l’unica ragione per cui è santo”.
Occasione per approfondirne la storia e la spiritualità potrebbe essere lo studio delle pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo: così ha auspicato il Vescovo richiamando il patrimonio ricco e copioso custodito e di recente recuperato alla Città. Una ricerca mirata a riscoprire e a meglio conoscere un uomo che da frate diventa Vescovo e che per 44 anni guida la sua Diocesi con amore e passione, riorganizzandola e difendendola. Non si preoccupa di compiere grandi opere, ma ama ed evangelizza la sua terra semplicemente attraverso piccole opere quotidiane.
Prendendo spunto dal Vangelo (Luca 10, 1-20), il Vescovo ha ricordato, che su invito di Cristo, tutti siamo continuatori della sua missione evangelizzatrice: l’importante è non camminare mai da soli ma insieme, come fa Gesù con i suoi apostoli mandandoli “a due a due”!
Di fronte alle parole “La messe è molta ma gli operai sono pochi”, ha aggiunto il Vescovo Valentino, si è portati a pensare semplicemente alle vocazioni sacerdotali o di vita consacrata: “bisogna sì pregare per queste vocazioni ma bisogna ricordarsi più spesso che ciascuno di noi è chiamato ad essere operaio nella messe del Signore. È un invito ad essere persone consapevoli che l’umanità, la salvezza, la vita devono nascere dalle nostre scelte, dai nostri atti di generosità, dai doni che noi siamo e riusciamo ad essere per gli altri sul modello di Gesù. Ognuno di noi può influire positivamente o negativamente sugli altri. Dobbiamo chiedere al Signore di farci capire il valore che è la vita di ciascuno perché da noi dipende il bene o il male del mondo. Ognuno può essere benedizione o maledizione. Di fronte alla messe che è molta ci vogliono amici, persone che si mettono insieme dicendo agli altri che un mondo migliore è possibile perché lo hanno prima realizzato tra loro”.
Presente alla Celebrazione il sindaco Stefano Giaquinto con alcuni rappresentati della Giunta Comunale e il Maresciallo dei Carabinieri della locale stazione, Michele Fioraio.
La processione che non si è svolta a causa del maltempo tornerà – come ha assicurato il parroco don Antonio Di Lorenzo – in occasione della riapertura della chiesa Concattedrale attualmente chiusa per lavori: in tale circostanza l’antico busto argenteo del Patrono tornerà solennemente in chiesa.
Foto Rossano Orchitano