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Piedimonte Matese. “Gestione rifiuti”, nuovi sviluppi sulle vertenze giudiziarie

Sospesa la sentenza del Tar - Campania, vinta a luglio dall’impresa Termotetti in relazione al recesso del contratto di appalto disposto dal Comune di Piedimonte Matese. Intanto, continua la protesta degli operai

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Michele MartuscelliSospesa la sentenza del Tar – Campania, vinta a luglio dall’impresa Termotetti in relazione al recesso del contratto di appalto disposto dal Comune di Piedimonte Matese, a seguito di comunicazione prefettizia. L’udienza nel merito si terrà a marzo.
È quanto disposto con un’ordinanza dal Consiglio di Stato (terza sezione) sul ricorso in appello presentato dalla Prefettura di Caserta tramite il Ministero dell’Interno per la  modifica della sentenza del tribunale amministrativo, che aveva annullato il provvedimento della Prefettura per mancata iscrizione nella cosiddetta white list – in tema di antimafia (elenco delle imprese abilitate a contrattare con la Pubblica Amministrazione) dell’impresa aggiudicataria dell’appalto nel 2015.

L’ordinanza, disposta dal consiglio di stato, con il venir meno della efficacia della sentenza favorevole alla Termotetti, fa riprendere vigore esecutivo al provvedimento prefettizio assunto nel gennaio 2018 ed ai successivi e conseguenti atti di recesso approvata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Di Lorenzo che, quindi, ritornano ad essere validi. I due procedimenti si intrecciano e si collegano. Nel giudizio di appello – infatti – davanti alla terza sezione si è costituita anche la Nova Ecology srl, subentrata per trasformazione societaria alla ditta affidataria del servizio integrato di gestione dallo scorso agosto (nell’ordinanza si parla di “riconducibilità allo stesso nucleo familiare”).
Anche nei confronti di quest’ultima impresa subentrata il Comune ha esercitato la revoca del contratto per “l’asserita mancata iscrizione nell’elenco di imprese cosiddette white list in campo provinciale: ragione per cui ha presentato ricorso distinto al Tar. Nella giornata di oggi (18 dicembre n.d.r.) il tribunale amministrativo ha rinviato il merito a gennaio 2019 per l’udienza collegiale, non accogliendo la misura cautelare monocratica chiesta dalla ditta subentrante.

Ai fini pratici, per il pagamento degli stipendi arretrati, spetterebbe al Comune come stazione appaltante (pubblico l’avviso) pagare gli operai del cantiere relativo ai servizi di raccolta con il porta a porta e di spazzamento. Intanto, da ieri (17 dicembre n.d.r.) è presidio permanente dei lavoratori per il mancato pagamento degli stipendi: a riprova dello stato di tensione, ieri il ritiro dei rifiuti indifferenziati non è stato effettuato. L’impresa si è avvalsa del divieto di diffondere dati identificativi e quindi di oscuramento degli elementi sensibili nei provvedimenti giudiziari.

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