Natale con il sapore dell’arte, del vero, del bello, del peccato e del divino: un Natale che coniuga e unisce l’uomo e Dio.
È la Cantata dei Pastori che andrà in scena il 12 e 13 gennaio alle 20.00 a cura della Parrocchia Ave Gratia Plena: attori, figuranti e coro per raccontare un Natale fitto di suggestioni e di presunti limiti al disegno divino che vede il viaggio di Maria e Giuseppe verso Betlemme frenato dalle insidie del male fino al suo epilogo più bello e vero nella nascita del Salvatore e intorno a lui la bellezza della famiglia umana riunita per adorarlo.
In parrocchia sono in corso i preparativi che al momento vedono un gran lavoro di giovani e adulti alle prese con canto e recita, sintesi di un messaggio che innestandosi nell’umanità del mondo rivela la grandezza della misericordia e dell’amore di Dio.
Si tratta di un teatro che accompagna da secoli la storia del nostro Natale: a partire dalla metà del 1600 dal testo commediografo siciliano Andrea Perrucci (nato per contrastare la Commedia dell’arte), poi innestata di integrazioni e modifiche, la Cantata dei Pastori riporta – tra poesia, lazzi, dialetto e versi – la fragilità e la potenza della venuta del Figlio di Dio tra gli uomini e attinge proprio dal mondo umano la forza dell’espressione verbale, mimica e fisica per raccontare e rivelare il divino sceso sulla Terra.
Opera simbolo della tradizione popolare che a Napoli trova puntualmente spazio in occasione delle feste Natalizie e che negli ultimi 40 anni vede tra i più grandi protagonisti di questo palcoscenico l’attore Peppe Barra: “È il presepe che si muove ed è la favola più bella del mondo” come lo stesso Barra commenta il successo eterno di un’opera che resiste da secoli quale “monumento di Napoli”.
In attesa di conoscere i dettagli dello spettacolo che andrà in scena a Piedimonte Matese…