“Chiesa in uscita che coniuga evangelizzazione e promozione umana, non una chiesa chiusa in sterili liturgie”. Il messaggio di Mons. Valentino Di Cerbo.
Un evento di ampio respiro quello che nei giorni scorsi ha toccato la vita della Diocesi di Alife-Caiazzo perchè l’inaugurazione di una nuova Biblioteca non è solo il taglio di un nastro e l’esposizione di ciò che si vede riservato agli esperti, agli studiosi o agli appassionati di carte; biblioteca è un’esperienza che si condivide, è spazio di cultura per tutti, luogo di dialogo e di approfondimento, di recupero della memoria e di creatività.
La Biblioteca diocesana lo sperimenta da tempo tutto questo e si incammina a farlo in maniera ancora più organica e completa contando non solo sul patrimonio di circa 40 mila volumi di cui dispone, ma anche della comoda fruizione (anche in digitale) dei suoi testi e di spazi a misura e a portata di tutti.
Presenze che hanno superato i numeri previsti la sera del 29 dicembre quando sono stati benedetti e mostrati i nuovi locali “recuperati” da ambienti in disuso al piano terra dell’episcopio: si è trattata di una risposta corale, giunta dal territorio, dalle istituzioni, dagli amici che ormai riconoscono il valore formativo ed educativo della Biblioteca diocesana San Tommaso d’Aquino.
Il primo momento della festa si è tenuto nella sala multimediale dell’episcopio. Presenti in sala l’assessore regionale alle risorse umane e al lavoro Sonia Palmeri, il sindaco di Piedimonte Matese Luigi Di Lorenzo e l’assessore alla cultura Pasqualina Masella.
Al tavolo degli interventi Mons. Ernesto Rascato direttore dell’Ufficio beni Culturali ed Edilizia di culto della Conferenza Episcopale Campana, Mons. Valentino Di Cerbo, vescovo e Luigi Arrigo, direttore della Biblioteca diocesana.
I saluti
“La Regione Campania e in particolare Piedimonte Matese, custodiscono una gemma da coltivare e custodire facendo ognuno la propria parte”, il commento incoraggiante di Palmeri riconoscendo soprattutto lo spirito con cui è stato portato avanti il lavoro della Biblioteca non solo in occasione di questo evento ma nei lunghi anni che l’hanno vista lentamente allestirsi e migliorarsi.
Dalle parole di Mons. Rascato il “grazie” ufficiale della Chiesa campana e di tutti coloro che operano nel settore della tutela e promozione della cultura per la “bella occasione” e per la realtà culturale che anima la Diocesi di Alife-Caiazzo che grazie all’impegno di più persone “dal Vescovo ai collaboratori, cercano di trasfigurare il territorio”.
E alla domanda-provocazione di una necessaria “rete” di collaborazioni e servizi della cultura ecclesiale in Campania, la risposta: “Un impegno troppe volte nascosto, ma di persone di fede che credono nell’impegno è la dimostrazione di grande operosità che si innesta a pieno titolo nel progetto culturale della Chiesa italiana che da più di 20 anni ci porta a evangelizzare la cultura e inculturare la fede cioè a generare una cultura che riflette la luce della fede…”
Mettere in rete non solo i servizi ma anche le relazioni e le frequentazioni, le conoscenze e le competenze per evangelizzare il nostro tempo: questo l’invito ultimo di Mons. Rascato.
L’intervento del Vescovo
Le parole di Mons. Di Cerbo hanno celebrato il prete don Giacomo Vitale (1883-1947) a cui il Vescovo ha voluto intitolare la sala del fondo antico. Uomo di cultura “che visse fino in fondo il cattolicesimo sociale appreso dai grandi maestri come il beato Giuseppe Toniolo” con cui fu fitto lo scambio di lettere oggi pubblicato da Armando Pepe.
Riprendere lo “stile” di Vitale, “in sintonia con il Concilio e Papa Francesco” ha permesso alla Diocesi di condividere un grande gioco di squadra che ha portato ad importanti realizzazioni come il Centro diocesano per la Famgilia, l’Archivio diocesano, ed ora la Biblioteca, che non sono un di più, ma vogliono ricordarci che una Chiesa non cresce fuori dal territorio, ma dentro e con il territorio”, un pensiero a cui è particolarmente legato l’episcopato di Mons. Valentino Di Cerbo che vede appunto nel servizio e nel lavoro della Chiesa locale il necessario innesto di semi di bene e di crescita umana nella vita delle persone che abitano le comunità civili locali.
“La scelta di questo modello di Chiesa (da Vitale a Papa Francesco, ndr) ci ha stimolato ad una nuova consapevolezza circa la nostra identità e al recupero delle proprie radici che hanno trovato espressione nell’archivio storico di Caiazzo, in numerosi restauri di chiese e di opere d’arte, ma anche nell’Annuario diocesano e prossimamente nel Dizionario dei Testimoni”.
Dalla inaugurazione della Biblioteca viene un messaggio che è sintesi ed espressione della pastorale della Chiesa locale degli ultimi anni che ha puntato sull’esperienza della comunione, soprattutto negli ambienti di lavoro e programmazione: “Nella Chiesa come in ogni istituzione fa premio la continuità: la giornata di oggi non sarebbe stata possibile senza l’opera dei vescovi precedenti Pellecchia, Farina, per ricordare i più recenti. Nella Chiesa fa premio non l’azione isolata di un leader, per quanto capace e intelligente, ma il lavoro di squadra. Queste due scelte e non la fama solitaria di qualcuno, anche se vescovo, fanno sì che una Diocesi sia una Diocesi normale“.
(Per approfondire su Giacomo Vitale leggi anche qui).
Il passato, il presente, il futuro della cultura
Messaggio rimbalzato al Direttore della Biblioteca, il dott. Luigi Arrigo, che ha voluto portare con sè, nei meriti di questo grande progetto, il gran numero dei collaboratori, tirocinanti e professionisti, che gravitano intorno alle attività di Archivio e Biblioteca dimostrando che ogni risultato, ogni tassello aggiunto a quest’opera di servizio culturale è merito di una squadra che si appassiona al territorio ed ha a cuore la vita della Chiesa locale.
Un intervento per dire i passi avanti compiuti, tra cui la collocazione della Biblioteca di Alife-Caiazzo nel Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), prima tra tutte le biblioteche ecclesiali della Campania. Excursus storico che dal 2002 giunge ai giorni nostri per raccontare i passi avanti che oggi ci proiettano in uno spazio nuovo e funzionale, “polmone culturale (…) luogo che è la testimonianza nel tempo del cammino che questa comunità diocesana ha percorso nel territorio che va trasmessa e vissuta, consumando le pagine di quei libri…”
“Si può fare! Lo dobbiamo fare!” il monito del direttore Arrigo ad essere partecipi e protagonisti tutti insieme della carità culturale della Diocesi. Un invito ad esserci che include anche la generosità del dono; se l’allestimento di progetti simili beneficiano in Italia anche dell’8xMille alla Chiesa Cattolica dei cittadini, il prestigio di una Biblioteca cresce anche a partire dai suoi scaffali e dal patrimonio che essi sono in grado di reggere: Arrigo ha infatti ricordato i fondi librari “Manzo” e “Leone” che arricchiscono la Biblioteca diocesana e la prossima apertura di fondi donati dai sacerdoti che andranno ad arricchire il patrimonio librario della Diocesi.
Quando la cultura è di tutti e attraversa il tempo e lo spazio…
Quando la cultura si veste di eternità…
Al termine degli interventi, al piano superiore è stata scoperta la lapide che intitola la sala del fondo antico a don Giacomo Vitale; poi Mons. Di Cerbo ha tagliato il nastro e benedetto i nuovi locali al piano terra. Dopo un momento di festa il concerto di musica popolare a cura dei Damadakà.