Francesca Costantino – “Quando sta male un caro o stiamo male noi, ci ricordiamo di essere cristiani. Quando un presunto invasore rischia di mettere in discussione le nostre radici cristiane, allora lo diventiamo. Pratichiamo il cristianesimo quando ci è più comodo. […]. Perché di San Francesco ci piace che parlasse ai lupi e agli uccellini, ma dimentichiamo quello che potremmo fare anche noi: donare tutto ai poveri, ma basterebbe anche la metà; trattare il prossimo come un nostro fratello, anche quando nostro fratello ci tratta male”.
Con questo libro simpatico, leggero ma anche riflessivo e profondo, Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, ci regala ore di geniale ironia. È la storia quotidiana di un trentacinquenne, Arturo, agente immobiliare e scapolo. La sua più grande ispirazione è la stasi, quella tranquillità radicata che osteggia tutto ciò che è cambiamento. Solo la bontà dei dolci siciliani, soprattutto gli sciù alla ricotta, possono indurlo a spostarsi per accaparrarsi la pasticceria migliore di Palermo. E proprio in quest’ultima incontra Flora, ragazza sveglia ed intraprendente, addirittura proprietaria di una pasticceria. Arturo non ha dubbi: è la donna della sua vita. Dopo diversi stratagemmi per attirare la sua attenzione, Flora effettivamente si accorge di lui e se ne innamora. I due decidono anche di convivere e per molto tempo tutto sembra procedere per il meglio. Ma la loro felicità viene interrotta quando Flora, cattolica praticante, capisce che Arturo è fortemente indifferente alla fede cristiana. Iniziano litigi, battibecchi ed incomprensioni che rischiano di compromettere ogni cosa. Arturo allora, in una notte insonne, un po’ per stanchezza un po’ per provocazione, decide di mettere in pratica la Parola di Dio, per tre settimane.
Questa decisione capovolgerà completamente la sua vita, svelando a lui e a tutti verità molto difficili e il senso profondo dell’essere autentici cristiani.
