Il 2018 è stato un anno indimenticabile per lo sport italiano, coronato da vittorie storiche in numerose discipline e costellato di promettenti “prime volte”.
Anche il nostro territorio ha sfornato una serie di soddisfazioni in campo sportivo, aumentando le motivazioni degli atleti locali e facendo ben sperare per il futuro, ma non possiamo che mettere al primo posto di questa lista il vero campione del Matese, un giovane che non ha solo realizzato un sogno che aveva da quando era bambino ma che ha saputo farne professionalità e condivisione. Abbiamo seguito Agostino Santoro in tutto il lungo percorso della stagione 2018, raccontandone i risultati gara dopo gara (leggi qui), passando per la conquista della wild card alla Coppa del Mondo Stock 1000 al Misano World Circuit, fino alla vittoria nel campionato in cui correva, la Yamaha R1 Cup.
(In video, intervista parziale. Nel testo, intervista integrale).
Ma questo è ormai il passato, seppur recente e significativo, e non ci resta che ascoltare direttamente dalle parole di Agostino quali sono i piani per il futuro e i progressi del suo staff e della sua moto; in breve, una presentazione ufficiale del suo 2019.
Un racconto breve del tuo 2018: quali erano gli obiettivi iniziali e come sono cambiati a stagione in corso?
Il 2018 è stato un anno perfetto. Fantastico. Gli obiettivi iniziali sono stati mantenuti e sono andato oltre le mie stesse aspettative, anche perché ho gareggiato nello stesso campionato per due anni consecutivi e dunque sapevo perfettamente da dove cominciare e dove bisognava arrivare. Alla fine i risultati hanno parlato chiaro: 6 vittorie su 7 gare, 4 pole position, un vero dominio e sono molto felice per questo. Ho lavorato costantemente su di me, insieme al mio team, e abbiamo trovato il giusto schema per mantenere costante e alto il livello durante tutta la stagione.
Noi parliamo di una disciplina, il motociclismo, che non è molto praticata in questo territorio. Cosa lo rende così speciale per te? Quanto è importante la parte fisica in questo sport?
Questo sport ti insegna tanto anche nella vita di tutti i giorni, ti spinge a migliorarti giorno per giorno e a gestire la rivalità nei confronti di chi pratica la tua stessa disciplina. La preparazione fisica è fondamentale, le gare durano più giri e ci si può trovare a correre alle 2 del pomeriggio in piena estate, anche a 40 gradi, e considerata l’attrezzatura che si deve portare addosso più il calore della moto, si capisce che lo sforzo fisico è tale da non poter essere improvvisato.
Come è cambiata la tua vita dopo tutte queste vittorie?
Sono cambiate tante cose sicuramente, ma voglio continuare a migliorare e trarre tutto ciò che c’è di positivo dal 2018. Il nuovo campionato sarà molto duro, anche per via della presenza di motociclisti di caratura mondiale e per questo mi sto preparando da ora. Per fare un paragone, è come se fosse la serie A del motociclismo (Campionato Italiano Super Bike) che inizierà il prossimo 30 Marzo a Misano.
Quali sono gli obiettivi per il 2019? Punti a vincere il campionato?
Questo non posso dirlo adesso purtroppo, dipenderà dal mio livello e da quello dei miei avversari e potremo capirlo dalle prime gare della stagione. Certo sarebbe davvero incredibile se dovessi riuscire in un’impresa del genere ma preferisco prefissarmi un obiettivo per volta. Immagino il mio futuro in moto e questo è quello che conta.
Una domanda di curiosità: che differenze ci sono tra la tua moto ed una commerciale? E quanto costa?
Intanto si tratta di una moto che non può circolare per strada, e costa intorno ai 25mila euro, senza accessori. In base alle esigenze di ogni pilota le moto possono differire di parecchio.
Quali sono i prossimi appuntamenti? Ci sono novità nel team?
Agli inizi di Febbraio saremo a Valencia in Spagna, per il vero “battesimo” della mia nuova moto e percorrerò i primi chilometri anche per testarla al meglio. Il team non ha defezioni, solo qualche aggiunta tecniche, d’altronde “Squadra che vince non si cambia”.
Infine, qual è il consiglio che ti senti di dare ai giovani che hanno una passione?
Bisogna provarci e crederci. Costi quel che costi. I risultati non li può prevedere nessuno, ma se ci si sente dentro che di quella passione non si può fare a meno, è bene viverla al massimo delle potenzialità.
“Ringrazio lo staff di Clarus per questa opportunità
e per la vicinanza che mi ha mostrato nell’ultimo anno.
Speriamo di vivere una stagione ancora più ricca di successi”
Agostino Santoro, 11 Gennaio 2019