Riuscito alla perfezione il primo esperimento, si passa al secondo.
Così crescono i nostri servizi, sempre con uno sguardo attendo al territorio.
Dopo la rubrica Matese d’acqua dolce che ci ha condotti attraverso la nostra montagna alla scoperta dei suoi noti o sconosciuti abbeveratoi, vi proponiamo un diverso “cammino”, sempre in compagnia degli amici e autori Salvatore Signore e Roberto Fratta appassionati e originali interpreti del Matese.
La nuova rubrica pensata per Clarus si chiamerà Tutti i sentieri portano in cima?
A partire da questa pubblicazione infatti, vi racconteremo i sentieri che attraverso il nostro Appennino ci rivelano angoli e vedute di grande suggestione, oasi naturali e selvagge intatte, seguendo però la strada della sicurezza, provando ad usare lungo il cammino tanta curiosità quanta prudenza.
Da dove partire, e come percorrere un sentiero, di quali attrezzatura dotarsi e quale abbigliamento indossare, a che ora del giorno muoversi e cosa osservare intorno: tutto questo attraverso brevi ed immediati testi e suggestive fotografie dei luoghi.
Buona lettura a quanti ci scoprono per la prima volta e speriamo di appassionare; grazie a chi già ci conosce, ci ha letti sulla precedente rubrica e ci ha incoraggiati a portare avanti idee come queste, fuori dai racconti comuni sul Matese.
Grazia Biasi
1. Il Sentiero Italia
La strada selvaggia che unisce il Paese
di Salvatore Signore
La Montagna, si sa, esige rispetto ed i camminatori consapevoli sono perfettamente in grado anche grazie al solo buon senso di operare scelte spesso fondamentali per la buona riuscita di una passeggiata in quota.
L’attrazione che genera una cima, il greto di un fiume, una parete ghiacciata, una mandria di cavalli al pascolo, deve necessariamente fare i conti con un filtro essenziale: la sicurezza. Una coscienziosa analisi delle proprie capacità ed attitudini deve sempre attraversare la mente di chiunque decida di affrontare un percorso magari attratto da qualche splendida foto pubblicata in rete…
Sulle orme di un sentiero fermo nel tempo, attraverso tre borghi magnifici (Piedimonte Matese – Castello Matese – San Gregorio Matese), si snoda il primo dei percorsi raccontati: un tratto del famoso Sentiero Italia tocca i tre Comuni di cui sopra e vede come ideale ma non unico punto di partenza Piazza Sorgente in Piedimonte Matese (CE). L’insinuazione serpentina delle scalinatelle vecchie porta velocemente a Castello Matese (CE) e una volta attraversato, San Gregorio Matese (CE), appare a portata di mano. Un occhio di riguardo ai gradoni spesso sconnessi e non privi di pietre smussate.
Lo scollinamento in località Santa Croce rappresenta la fase finale, l’innesto nella boscaglia avviene gradualmente e l’effetto panoramico si farà notare da subito. In vista del traguardo ci sarà Fontana Nevera (abbeveratoio) ad offrire l’ ennesimo punto di sosta in vista della Vetta del Monte Raspato (nella foto in alto, veduta del lago Matese dalla cima del Raspato).
Con un dislivello di circa 1.000 mt ed una distanza di poco inferiore agli 8 km questo percorso è a portata di molti, il rischio smarrimento è davvero basso e la traccia rimane sempre visibile ampia e ben segnalata, stia tranquillo anche chi soffre di vertigini: si può fare. Vista la prevalenza di gradoni e pietre non resta che invitare all’attenzione qualora si scegliesse di incamminarsi durante il periodo freddo/umido: ghiaccio e neve sono in agguato.
Zaino, scorta d’acqua e scarpe tecniche ben allacciate SEMPRE!