Home Arte e Cultura La creatività? Non solo per gli artisti e un po’ ne siamo...

La creatività? Non solo per gli artisti e un po’ ne siamo tutti custodi. Parola del fantasiologo Carrese

In collaborazione con la Società Dante Alighieri parte la campagna di "promozione" e custodia della parola "creatività"

1149
0

Annamaria Tartaglia – La Società Dante Alighieri ha promosso l’iniziativa “adotta una parola” e chi meglio del fantasiologo caiatino Massimo Gerardo Carrese poteva farsi custode della parola Creatività?

Ha deciso, infatti, di adottare questo termine per un anno allo scopo di sensibilizzarne l’uso corretto e consapevole e non a caso la società Dante Alighieri l’ha inserita tra le parole a rischio.
E non è la prima volta che il fantasiologo si imbatte in simili imprese al fine di tutelare il buon uso di alcune parole: un anno fa ha lavorato su “spasseggiare” e prima ancora su “inimmaginabilità”.

Per approfondire
Abbiamo diverse definizioni di creatività, potremmo partire dalla sua etimologia.
La creatività, come palesa il suffisso “-ività”, denota un’attitudine – in particolare, l’attitudine alla creazione. Deriva infatti dal verbo creare che in latino condivide con crescere la radice kar. In sanscrito kar-tr è colui che fa dal niente, il creatore.
Secondo Freud “La creatività è un tentativo di risolvere un conflitto generato da pulsioni istintive biologiche non scaricate, perciò i desideri insoddisfatti sono la forza motrice della fantasia ed alimentano i sogni notturni e quelli a occhi aperti”.
Per Piero Angela, divulgatore scientifico, è la capacità di porsi continuamente domande. Per lo psicanalista Erik Fromm, “la creatività richiede il coraggio di abbandonare le certezze”.
Il sostantivo creatività è di difficile definizione, qualsiasi descrizione venga fatta gli sta stretta. Perché la creatività è borderline, non la puoi chiudere in una definizione statica.
Confusa spesso con l’immaginazione e la fantasia, la creatività è legata alla combinazione in modo nuovo, con fantasia e immaginazione, di elementi preesistenti.

Spesso, infatti, si crede che la creatività sia una dote innata che o la si possiede dalla nascita o non ci sono speranze. Molti pensano che la creatività sia dello scrittore e non dell’imbianchino, del poeta e non del commercialista, invece non è così.

Un pregiudizio da superare: la creatività può essere coltivata, non a caso il fantasiologo tiene incontri anche con i bambini, perchè è da piccoli che è possibile alimentare la curiosità, la fantasia e, appunto, la creatività.

Per concludere con le parole di Albert Einstein, la creatività “non è altro che un’intelligenza che si diverte”.

“Per andare dove?”, il nuovo saggio del fantasiologo Carrese

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.