Se oggi Letino è un luogo conosciuto e ricercato, e con il centro urbano tutto il suo patrimonio di cultura e sapori, lo si deve soprattutto a lui.
Se oggi il Matese lo si conosce più e meglio, è ancora una volta merito suo. E se lo stesso Matese muove i suoi passi promuovendosi e raccontandosi ancora come fosse la prima volta, tutto questo Gigetto l’ha superato e già fatto da un pezzo insegnando a tutti che la promozione migliore delle cose buone si deve alla perseveranza, alla trasparenza, all’umiltà, al rispetto, al dialogo con tutti.
Se n’è andato, senza fare rumore, rivelando anche nella morte uno dei tratti distintivi della sua personalità: la discrezione.
Una comune rottura del femore e poi peggioramenti cardiaci che ne hanno compromesso lo stato di salute già fragile.
Storico presidente della ProLoco Letizia, da lui fondata a Letino nel 1984 con il cognato Giuliano Palumbo, anticipando tempi e idee rispetto ai centri maggiori del Matese, dimostrando sempre grande competenza ed equilibrio, capacità organizzative ma soprattutto riuscendo a coinvolgere intorno a questa passione per il territorio i più giovani. Un percorso che qualche tempo fa gli è valso la partecipazione ufficiale ai vertici dell’Unpli Caserta divenendone vicepresidente accanto alla presidente Maria Grazia Fiore che in un post su facebook non esita a scrivere “Oggi le pro loco casertane sono in lutto, così come credo il Matese abbia perso uno dei suoi amatissimi figli” riconoscendo di lui l’impegno su tutti i fronti, seppur in parte limitato dalla malattia. “Era il primo a impegnarsi nelle campagne Telethon ed era un punto di riferimento per tutte le pro loco del Matese, grazie al suo forte impegno è nato il Consorzio Turistico delle pro loco del Matese. Luigi era anche fortemente impegnato per la costruzione di un coordinamento matesino tra le associazioni che si occupano di folklore”, scrive ancora Maria Fiore.
Un male (affetto da bambino da distrofia muscolare) che tuttavia non gli ha impedito mai di volare alto e di pensare al futuro, di guardare con speranza sempre al prossimo anno, sempre al alle novità da realizzare e da proporre. Una sedie a rotelle la sua, che non ha mai rappresentato un impedimento, ma per Gigetto e per chi gli è stato accanto, divenuta metafora di sempre nuove frontiere e nuove sfide.
La sua vita, un elenco lungo più di trent’anni che raccoglie iniziative ed eventi: il folkore, di cui Letino è luogo simbolo sul territorio, e il sostegno alla ricerca di Telethon. Impossibile da elencare tutti, ma fa ancora parlare a distanza di 10 anni la Scalinata del folklore evento che portò a Letino centinaia di visitatori e gruppi folkloristici da ogni parte della Campania e del Sud Italia, a cui con tono minore ma non senza uguale impegno ha dato continuità attraverso manifestazioni simili; e poi ogni altro tipo di evento teso a promuovere il Matese.
Risale a soli 3 mesi fa invece la consueta cena di beneficenza per la raccolta fondi di Telethon. E al segno di Telethon si lega anche la sua morte: all’ingresso dell’obitorio all’ospedale civile Ave Gratia Plena di Piedimonte Matese è stata collocata una cassetta per la raccolta di offerte da destinare alla ricerca sulle malattie genetiche.
Aveva 61 anni e ancora tanto da fare: in questi mesi dell’anno, per uno come lui, ci si immerge nella preparazione degli eventi estivi che animano la montagna. Letino infatti si prepara già da qualche mese, ad ospitare per il secondo anno consecutivo l’evento internazionale della Fondazione Stabat che un anno fa ha raccolto quasi 300 giovani, per lo più stranieri, intorno a temi di fede e scienza. E Gigetto ne ha fortemente promosso l’organizzazione e la riuscita. Così sarebbe stato anche in vista del nuovo evento in programma a luglio.
I giovani i suoi interlocutori preferiti, quei pochi rimasti a Letino che hanno capito da lui il senso del “restare” non con le mani in mano, ma di un “rimanere” sul posto per continuare a far vivere la storia, i valori, le tradizioni.
E sono loro che a Letino oggi raccolgono questa grande eredità che Gigetto Paolella ha coltivato e custodito fino ad ora perchè nella vita tutti, anche i piccoli, hanno un patrimonio di storia raccontare e far valere.
La salma rimarrà presso l’Ospedale civile di Piedimonte (in obitorio) fino alle 10.30 di domani mattina (4 marzo); successivamente il feretro proseguirà verso Letino, dove alle 14.30 presso la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, il vescovo Mons. Valentino Di Cerbo celebrerà i funerali.
Sentite condoglianze a tutta la famiglia