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Verso Fra Umile, modello di unità. Il 1 maggio la traslazione del corpo nella chiesa di Calvisi

La Cattedrale di Alife, in occasione dell'anniversario della morte del francescano originario di Calvisi (frazione di Gioia Sannitica) ha accolto centinaia di fedeli da tutta la Campania

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La Cattedrale è tornata ad affollarsi nella ricorrenza della morte di Fra Umile Fidanza che porta ai piedi del Matese centinaia di pellegrini fortemente legati alla spiritualità del fraticello morto nel 1990, e si è riempita di festa ed emozione alla notizia, data dal vescovo mons. Valentino Di Cerbo, della traslazione il prossimo 1 maggio del corpo del francescano dal cimitero di Gioia Sannitica (suo comune di nascita) alla chiesa di Santa Maria del Carmine, nella frazione di Calvisi dove di fatto è stato battezzato. Un incontro quello di sabato 2 marzo che Mons. Valentino Di Cerbo, vescovo di Alife-Caiazzo, ha definito “un balzo in avanti nella spiritualità…”.

Sono partiti un po’ da tutta la Campania i gruppi che oggi fanno capo alla spiritualità di Fra Umile e che 8 anni fa si sono costituiti nell’associazione Gruppi preghiera “Fra Umile Fidanza”. Da Portici, Casoria, Crispano, Puccianiello, Teggiano, Caiavano, Pascarola, Ischia, Procida, Giugliano, Marano, i gruppi AltoCasertano, Amasit e CTO Napoli e Firenze. Si sono mossi per pregare sulla tomba del francescano che guardano come modello di cristianità ma soprattutto strumento della misericordia di Dio. Ciò che muove Fra Umile sono le lunghe file davanti ai confessionali ed in ogni angolo utile a rendersi spazio per i confessori: accade puntualmente in Cattedrale in questa circostanza, accade ogni qualvolta ci si ritrova intorno a lui.
Il suo messaggio, il suo mandato, in particolare negli anni trascorsi a Portici (NA) è sempre stato quello del continuo ritorno all’abbraccio del Padre attraverso la confessione e poi la comunione.

Un lungo percorso, quello intorno fatto di devozione e di comprensione della sua persona quello intorno al frate che alcuni anni fa ha reso necessario da parte di Mons. Di Cerbo, e dei responsabili dei gruppi locali, la redazione di uno Statuto (prima ad experimentum ed oggi effettivo), l’individuazione di un Consiglio direttivo, la scelta di un assistente spirituale. Una famiglia cresciuta nel tempo e oggi guarda avanti confidando che la Chiesa riconosca in via ufficiale i meriti di Fra Umile verso la via della beatificazione.

Appello accorato all’unità nell’associazione, da parte del Vescovo per corrispondere pienamente al progetto di bene di Fra Umile, “chi crea divisioni è fuori dal cuore di Fra Umile, è fuori dal Vangelo (…); questo momento ci dice fisicamente e visibilmente quello che i nostri gruppi devono essere: unità, perchè Fra Umile ha unito, ha aggregato”. Parole che unite alla parola di Dio del giorno rafforzano la missione dei tanti amici di Fra Umile: “recuperare il cuore e l’atteggiamento sincero dei bambini, dei più piccoli, come fu per il caro frate…” Una testimonianza evangelica che si tocca nella presenza dei tanti giovani che oggi si sono posti alla sua sequela attraverso scelte di vita rinnovata e ancorata alla preghiera e ai sacramenti.

Il prossimo appuntamento con Fra Umile per tutti i pellegrini a lui devoti è fissato al 1 maggio. Il suo corpo troverà posto nella piccola chiesa di Calvisi dove è venerato San Liberato al quale Fra Umile era particolarmente devoto; la lapide marmorea sarà accanto al battistero nella chiesa dove ricevette il primo sacramento e per la quale anche lui si è particolarmente impegnato affinché diventasse Santuario diocesano; sulla sua tomba troverà posto una statua di San Pasquale Bylon che egli stesso donò alla piccola comunità e al quale era particolarmente devoto.

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