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Parco Regionale del Matese. L’Ibis sacro nel nostro territorio

Sabato 16 marzo, nel comune di Ailano, l'avvistamento di questo primo esemplare in zona

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E’ proprio ad Ailano, nel cuore del Parco Regionale del Matese, che un Ibis sacro si stava foraggiando indisturbato presso alcuni campi coltivati, sabato 16 marzo.
L’uccello, venerato nell’Antico Egitto come simbolo del dio Thot , è assolutamente raro a queste latitudini.
Infatti, allo stupore degli studiosi e ornitologi locali, in particolare, dell’Associazione ARDEA (che si occupa di ricerca, divulgazione ed educazione ambientale sul territorio) e del socio Nicola Campomorto, che per primo ha avvistato l’uccello, si è aggiunta anche la preoccupazione per la presenza di questo esemplare.
L’individuo è il primo censito nella zona e si aggiunge alla check list del Parco Regionale del Matese.
Dopo la prima segnalazione nel 2015 di Raimondo Finati, l’ibis sacro sta continuando la sua espansione verso sud.
L’Ibis sacro è una specie “alloctona”, ovvero introdotta in Europa insediandosi con successo in Francia, Olanda e Italia, nonché in Spagna (nelle isole Canarie), Portogallo e Grecia, sebbene specie tipica dell’Africa Sud Sahariana.
La specie è catalogata come “Esotica invasiva” ed inserita nel DECRETO LEGISLATIVO 15 dicembre 2017, n. 230.
Si tratta delle specie di animali e di piante originarie di altre regioni geografiche (volontariamente o accidentalmente introdotte sul territorio nazionale), che hanno sviluppato la capacità di costituire e mantenere popolazioni vitali allo stato selvatico e che si insediano talmente bene da rappresentare una vera e propria minaccia.
Queste specie, infatti, oltre ad entrare in concorrenza diretta con alcune delle nostre specie, possono alterare lo stato degli habitat e degli ecosistemi naturali, e a volte provocare ingenti danni economici ad attività produttive quali l’agricoltura e lo sfruttamento di risorse silvo-pastorali.

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