Home Chiesa e Diocesi Alvignano. Per Sebastiano una Cresima “speciale”

Alvignano. Per Sebastiano una Cresima “speciale”

Lo scorso 9 marzo, Sebastiano, giovane disabile di Alvignano, ha ricevuto il sacramento della Cresima dal vescovo, mons. Valentino Di Cerbo

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Irma Ciccolini – “Ognuno di noi è un dono; ognuno di noi è speciale”. Queste le parole del vescovo Valentino Di Cerbo durante la celebrazione della Santa Messa in cui ha conferito il sacramento della Cresima a Sebastiano, giovane disabile, lo scorso 9 marzo ad Alvignano in località Sagliutella, presso l’abitazione in cui il ragazzo vive insieme alla sua famiglia.

È opportuno fare un passo indietro e risalire al nove settembre scorso, quando per la prima volta nella diocesi di Alife Caiazzo, il vescovo Valentino apre le braccia e il cuore di padre ai ragazzi con disabilità e alle loro famiglie. In quella data, purtroppo, per Sebastiano non fu possibile ricevere il Sacramento, tanto desiderato da lui e dalla sua famiglia. Il Pastore, tuttavia, non ha mai dimenticato Sebastiano: dalla volta che lo aveva incontrato, anni fa insieme ai ragazzi disabili della Diocesi, gli era rimasto nel cuore, e ha deciso così di recarsi egli stesso a casa della famiglia La Vecchia. Il parroco don Alessandro Occhibove, affiancato dal diacono Raffaele Fazzone, ha preparato tutto il necessario per la liturgia, permettendo così a Sebastiano di ricevere il tanto desiderato sacramento della Cresima.

È stata una giornata bellissima, resa speciale dall’amorevolezza della famiglia di Sebastiano, dall’affetto dimostrato dai fedeli della località Sagliutella e dal calore dei giovani volontari e delle famiglie dell’associazione “Umanità Nuova”. Quale periodo migliore della Quaresima per una riflessione sulla necessità di essere grati alle persone come Sebastiano e la sua famiglia, che ci portano a capire quanto sia importante un gesto di amore e solidarietà per chi troppo spesso viene dimenticato dalla società. Il Vescovo nell’omelia ha ricordato quanto sia fondamentale aiutare il prossimo con umiltà, a prescindere dal titolo di studio o dal ceto sociale di appartenenza. La celebrazione è stata un momento di fede condivisa, ma anche di impatto con una realtà che tanti mettono da parte. Un sentito “grazie” va a mons. Di Cerbo, per aver permesso a Sebastiano e a tutti i presenti di sentirsi parte attiva della grande famiglia che è la Chiesa.

“La mancanza di salute e la disabilità non sono mai una buona ragione per escludere o, peggio, per eliminare una persona; e la più grave privazione che le persone subiscono non è l’indebolimento dell’organismo e la disabilità che ne può conseguire, ma l’abbandono, l’esclusione, la privazione di amore” (Papa Francesco).

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