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Da Valle Agricola il “Trapasso” in diretta web. Antico e moderno per far rivivere la storia di una comunità

Un'antica tradizione religiosa rivive e supera i confini del paesino di montagna grazie al web. Alle 16.00 diretta dalla Chiesa della Croce

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Un passato che non è mai “passato” a Valle Agricola.
Scene che sembrano lontane e strane per chi non le conosce e non le partecipa; scene e gesti che hanno il sapore delle origini, della fede, di un’indentità forte e che a Valle Agricola, meno di 900 abitanti a 700 metri di altitudine, ancora si custodiscono con premura e sana gelosia.
Si tratta del Trapasso, antica preghiera in dialetto locale recitata nel giorno dell’Annunciazione e che oggi sarà trasmessa in diretta alle 16.00 dalla chiesa della Croce, attraverso la pagina facebook Voci Colorate.
È un’iniziativa della Parrocchia di San Sebastiano, del parroco don Salvatore Di Chello che con i collaboratori ha pensato di raccontarci e farci vivere quest’antica tradizione: passato e presente, un’antica preghiera in dialetto e un canale social comunicano tra loro e danno continuità alla storia ravvivando e spiegando il senso di certe tradizioni.
Già un primo tentativo di recupero è stata realizzato pochi mesi fa con la pubblicazione di un libretto contenente preghiere, orazioni e canti di Valle Agricola; ora un passo oltre e la partecipazione attiva alla cerimonia grazie al web.
Da più giorni si sta lavorando a questo momento,soprattutto attivando i contatti tra i paesani residenti in ogni angolo del mondo per occasionali o stabili motivi di lavoro e tra i valliggiani emigrati ormai da tempo: sarà come tornare a stringersi in un abbraccio, come tornare a casa, come ristabilire il “chi siamo” che spesso manca alle comunità così frammentate e disorientate dal fenomento dell’emigrazione.

Cos’è il Trapasso? Cosa raccontano quelle parole in dialetto?

Lo leggiamo dalle parole dell’avv. Luigi Cimino, originario di Valle Agricola, che al suo paese natìo ha dedicato non pochi scritti e pensieri di affetto e che oggi ci parla di questa bella tradizione tramite la sua pagina facebook.

“A primo acchito la stessa funzione appare ai più incomprensibile e senza nessuna attinenza con la festività dell’Annunciazione di Maria, ma entrando nel significato delle parole e del rito che consiste nell’uscire dalla porta secondaria della chiesa per entrare in quella principale della stessa, in una sorta di processione accompagnata dalle strofe e dalle preghiere del Trapasso (riprese dall’attuale parroco Don Salvatore), si comprende il profondo, ma per lo più ignoto significato di esso.
Il “Trapasso” altro non è che la morte, fine della vita terrena per rinascere a vita nuova, come il chicco di grano che, seminato nel terreno, marcisce e dà il frutto nuovo della spiga: la festa dell’Annunciata o dell’Annunciazione altro non è che l’invito a morire alla vecchia vita per rinascere a quella nuova, di speranza e di salvezza eterna, portata dalla nascita e prima ancora dall’ Annunciazione della nascita di Cristo, Salvatore e Redentore dell’umanità”.

Ed è proprio l’uscire dalla piccola porta laterale della chiesa per rientrarvi da quella principale ha significare questo passaggio alla vita nuova, la trasformazione, la mutazione. Ecco, ancora nelle parole di Cimino, il significato di tali gesti che un tempo compivano le donne vestite dell’abito tipico di Valle Agricola, la “pacchiana”.

È il passaggio da una condizione a un’altra, da un periodo di tempo a un altro, da un concetto a un altro ed in fondo il passaggio da una vita dura, fatta di sofferenza, di malattie, di dolore e, se vogliamo, anche socialmente mortificante ad una vita di liberazione, di gioia infinita, di beatitudine in Dio, di eterna pace.
Festa del Signore, l’Annunciazione inaugura l’evento in cui il figlio di Dio si fa carne per consumare il suo sacrificio redentivo in obbedienza al Padre.
La scelta del 25 marzo ha un’origine simbolica: cade, infatti, nove mesi prima del Natale. La decisione fu presa in seguito alla decisione di adottare il 25 dicembre per fissare la ricorrenza della Natività, a metà del IV secolo d. C.
L’Annunciazione, per la tradizione cattolica, è l’origine del patto tra Dio e l’umanità.
Tale passaggio o trapasso segna anche una importante differenza tra il cristianesimo e gli altri credo, dato che nelle altre religioni non sono rintracciabili episodi che rivelino l’assunzione di sembianze umane da parte di Dio. 

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