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Ambito sociale C4. Uno spiraglio per le famiglie con figli disabili, in Regione per i diritti del Matese

Possibili soluzioni non senza polemica: 40 famiglie attendono fondi per un totale di 783mila euro ormai da un anno; il Sindaco di Piedimonte Matese, comune capofila dell'ambito sociale C4, spiega le ragioni che frenano ad oggi l'erogazione. Fish Campania fa appello ai diritti, ormai negati da troppo tempo ai disabili del territorio

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Situazione di stallo per i numerosi disabili dei 31 comuni ricandenti nell’ambito sociale C4: da gennaio infatti non è stato erogato alcun assegno di cura finanziato con il Fondo nazionale per non autosufficienza 2017 gestito dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali.
La voce, a tutela delle numerose famiglie in attesa di risposte, viene ancora una volta dalla Fish Campania (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) rappresentata da Daniele Romano, sul territorio presidente di Umanità Nuova, che ha bussato nuovamente alla porta del Comune di Piedimonte Matese, capofila dell’Ambito sociale, da cui dipende l’erogazione per un totale di 783mila euro destinati a 40 famiglie, già trasferiti dalla Regione Campania nel 2018.
Il fermo di tale azione, necessaria a garantire un diritto, dipendente direttamente dagli uffici del Comune matesino, è stato attribuito alla recente dichiarazione di dissesto dell’Ente e quindi alle responsabilità di controllo finanziario delle casse comunali che ora competono all’Organo Straordinario di Liquidazione (OSL). Punto su cui, in queste ore si è acceso il confronto fra le parti.
In ordine di tempo, la cronaca ci riporta a ieri mattina, dove, in Regione c’è stato un incontro chiarificatore teso ad individuare la strada che recuperi alle famiglie con persone disabili quanto dovuto e previsto dalla Legge, e al termine, la redazione di un verbale in cui, in maniera dettagliata, sono individuate responsabilità e impegni da assumere.
Hanno partecipato il Direttore alle Politiche Sociali Fortunata Caragliano, l’assessore al personale Sonia Palmeri, l’Assessore alle politiche sociali del Comune di Piedimonte Serena Mainolfi, la Coordinatrice dell’Ufficio di Piano Ambito C4 Francesca Palma, la responsabile amministrativa della 238/2000 (presso il comune matesino) Laura Raviele, il presidente di Fish Campania e Umanità Nuova Daniele Romano.

Il chiarimento necessario, che si individua nel documento redatto è che il dissesto finanziario del Comune di Piedimonte Matese non ha alcun legame con il fermo della somma regionale in quanto si tratta di “risorse nazionali” che confluiscono nel Fondo Unico di Ambito destinato a tutti i cittadini dell’Ambito C4, in poche parole, non vincolate all’economia del Comune di Piedimonte Matese che ne è l’Ente custode: “I partecipanti – si legge – convegono sulla necessità di svincolare dalle procedure di dissesto le risorse vincolate ai servizi sociali e sociosanitari, come appunto il FNA 2017 per le seguenti ragioni: a) trattasi di fondo vincolato alla erogazione di assegni di cura per persone affette da patologie gravissime con necessità di assistenza continua nelle 24 ore e che viene erogato dal Ministero delle Politiche Sociali per sostenere la spesa sociosanitaria dei Comuni a garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza; b) trattasi di fondo destinato a tutti i 31 Comuni associati all’Ambito Territorial C4” (scarica il testo).

Un documento da cui tuttavia prende le distanze il Primo Cittadino di Piedimonte, Luigi Di Lorenzo, ribadendo che ad oggi l’unico spostamento di liquidità del Comune in dissesto dipende dall’OSL: “Siamo ancora in attesa del Decreto di dissesto da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma l’auspicio è che possa avvenire già nei prossimi giorni. In tal caso non sarebbe un problema per l’Ogano di liquidazione procedere con le azioni necessarie in quanto si tratta di fondi che non entrano nella massa debitoria dell’ente”. La fascia tricolore ribadisce il fermo imposto ora dalla Legge sui fondi 2018 in cui giacciono le cifre erogate dalla Regione e aggiunge: “Attingere alle disponibilità di cassa del 2019 ci porterebbe a commettere un danno erariale che non ci è consentito…”

Posizioni diverse: da una parte il grido di dolore, il bisogno di ascolto delle famiglie in attesa da un anno, la necessità di trovare una porta aperta presso le Istituzioni e il coraggio di azioni forti che non indugino; dall’altra la premura di stare rigidamente dentro  regole che garantiscono il rispetto della Legge, la stessa Legge che impone il rispetto dei Diritti dei disabili. Un dialogo che necessita di pianificazioni e pacificazioni che guardino alla gente, all’uomo, al bisogno spesso inespresso di aiuto e voce.
Pare tuttavia che nel gioco dei legittimi e riconosciuti ruoli, sia venuta meno un’altro importante pezzo di puzzle, su cui Fish Campania richiama ugualmente l’attezione: la presenza, il sostegno, le responsabilità dei Sindaci dell’intero Ambito, sia accanto alle famiglie con disabili, sia accanto all’affannata e preoccupata macchina amministrativa piedimontese.

 

 

 

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