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A Caiazzo le borse di studio della Fondazione “Mormile”. Crescere in cultura per essere uomini con dignità

Ieri mattina presso la scuola A. A. Caiatino l'assegnazione di 10 borse di studio per continuare la volontà del sacerdote don Gregorio Mormile vissuto nellap prima metà del 1900 attento alla formazione e all'istruzione dei contadini in particolare

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Carità e cultura, binomio scelto dalla Fondazione Don Gregorio Mormile , sacerdote caiatino vissuto nella metà del 1900, che nel testamento lasciava al Vescovo diocesano pro tempore i suoi beni, affinchè la Chiesa locale si adoperasse negli anni a sostenere gli studi di giovani meritevoli e bisognosi.
Ieri mattina, presso la Scuola media A. A. Caiatino l’assegnazione di 10 borse di studio a studenti di Caiazzo che si sono distinti nel precedente anno scolastico e che attualmente frequentano la I media e il I anno di scuola superiore.
Accompagnati dalle famiglie e alla presenza di professori e autorità locali, i ragazzi hanno ricevuto un riconoscimento in denaro da investire nello studio e in cultura.

La Fondazione, così come nella volontà del canonico Mormile, unisce il territorio e lo promuove nella sua totalità, avendo egli scelto come rappresentanti del prosieguo della sua opera di carità oltre al Vescovo in carica anche altre figure cardine della città, attualmente rappresentati dal sindaco Stefano Giaquinto; dal Maresciallo dei Carabinieri Michele Fioraio; dalla Dirigente scolastica Cecilia Cusano; dai sacerdoti delle tre parrocchie cittadine Don Giovanni Fusco, don Jean Libog, don Antonio Di Lorenzo.

A presentare il progetto della Fondazione, formalizzata nel 2000 dall’allora vescovo Farina, l’avv. Ciro Ferrucci delegato in questa circostanza dal vescovo Mons. Valentino Di Cerbo che durante il suo episcopato ha dato puntuale e periodica esecuzione della volontà testamentaria di Mormile attraverso i premi ai giovani studenti del posto: un impegno che oggi risente della scarsa rendita che viene dalle proprietà del sacerdote ma che perdura per espressa volontà e disponibilità della Diocesi di Alife-Caiazzo al fine di dare continuità alla carità da lui pensata e già realizzata durante il suoi anni di prete.

La storia. Don Gregorio mormile per la cultura
Don Gregorio Mormile, nacque a Caiazzo il 6 dicembre nel 1885; dopo la formazione in seminario e l’ordinazione sacerdotale avvenuta il 19 dicembre 1908  si dedicò a comprendere, a risolvere ed affrontare i problemi legati al mondo dell’agricoltura, e in più occasioni pubbliche fu invitato ad intervenire su questi temi. Questa passione per la terra non solo epsressione del suo spirito imprenditoriale, ma anche attenzione per la gente contadina, lo portò a preoccuparsi della loro formazione culturale per farne persone libere, capace di doveri e di vedersi riconoscere diritti: in questi termini si mosse la sua lotta alla povertà, frutto di un lento processo di maturazione e recupero della dignitià delle persone.

Principi su cui si sono inserite le riflessioni dei sacerdoti e delle autorità presenti, ricordando quanto la Chiesa nei secoli si sia premurata di fare cultura, di tramandare il sapere, di educare alla libertà; o come nel racconto di don Jean Libog, di origine africana, di come la cultura sia frutto di una catena di solidarietà tra ricchi e poveri e di come essa renda dignità all’uomo.
Tra i frutti della fondazione Mormile di oggi un interessante progetto, preso in carico dal Comune di Caiazzo alcuni anni fa: il sindaco Stefano Giaquinto ieri ha annunciato la ripresa dei lavori e dell’iter burocratico per l’apertura di una struttura residenziale diurna per disabili per un totale di 18 posti che porta il nome di don Gregorio Mormile. Si tratta di una costruzione realizzata grazie all’accesso a fondi pubblici da parte del Comune su un terreno messo a disposizione dalla fondazione tramite il Vescovo Mons. Di Cerbo. Tre anni fa il completamento strutturale dell’opera, oggi invece la conclusione dell’iter burocratico presso l’Ambito sociale C4.

Cambia forma, cambia aspetto la carità, cambia il modo di farla a seconda delle attese, dei bisogni dell’umanità, ma non cambia nel principio evangelico universale che vuole la carità al di sopra di ogni azione, di ogni tempo.

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