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Caiazzo. Celebrato il 138mo del Transito di fra Pacifico

Lo scorso fine settimana, in San Francesco, le celebrazioni in suo onore; il religioso, morto in concetto di santità nel 1881 è a tutt'oggi oggetto di una venerazione discreta e composta

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E’ stato commemorato, lo scorso fine settimana a Caiazzo, il 138mo anniversario della morte di fra Pacifico.

Il religioso francescano, intorno al quale non è mai mancata una profonda venerazione, alimentata da una fama di santità che lo accompagnava già in vita, è stato ricordato attraverso una serie di celebrazioni in sua memoria, che hanno avuto come centro la Chiesa di San Francesco, vista la chiusura per lavori della Basilica Concattedrale, dov’è sepolto.

Anzitutto il 26 aprile, Memoria della B.V.Maria del Buon Consiglio, titolazione mariana assai venerata da fra Pacifico, è stato celebrato il Transito del religioso, mentre il giorno successivo si è tenuta una Santa Messa solenne, celebrata da mons. Alfonso Caso, Vicario generale della Diocesi di Alife-Caiazzo; in tale occasione è stata ufficializzata l’istituzione dell’associazione che ha come obiettivo la riscoperta dell’illustre conterraneo ed il riavvio della sua causa di canonizzazione, già curata dal Parroco emerito della Comunità, mons. Antonio Chichierchia.

Una breve biografia. Fra Pacifico, al secolo Francesco Di Giglio, nacque a Caiazzo il 29 dicembre 1853 da umile famiglia di contadini. Predisposto alla vita spirituale fin da piccolo, nel 1875  fu ammesso tra i Frati minori, a Napoli.

Era semianalfabeta, e pur facendo da semplice questuante, sapeva stupire tutti attraverso una profonda sapienza, grazie alla quale divenne consigliere di umili e potenti, a cui si univano proprietà di taumaturgo.

Malato di tisi, morì a Napoli il 27 aprile 1881: dal cimitero di Miano, il suo corpo venne traslato nella Basilica Concattedrale di Caiazzo il il 29 dicembre 1986.

Oggi, il sepolcro viene ancora visitato regolarmente, poichè la figura di fra Pacifico è oggetto di una venerazione discreta e composta da parte dei suoi concittadini e di quanti nel tempo sono rimasti affascinati dalla sua testimonianza di vita.

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