13. Monte Porco
Sulla cima di Bocca della Selva
di Salvatore Signore
Imboccato il vallone Cusanaro, luogo già noto, la pendenza è sempre costante e gli scarponi calpestano un letto di foglie che durante i periodi freddi ed umidi danno l’esatta percezione dell’instabilità. L’impasto col terriccio scuro crea una poltiglia fangosa che solo gli appassionati veri possono apprezzare ed affrontare con giusta sicumera, per gli altri è d’obbligo tanta cautela: pietre e grosse radici nascoste sono una considerevole e pericolosa presenza; sconsigliate deviazioni, la traccia segnata rimane sempre ben visibile.
Con un buon passo lo scollinamento a Bocca della Selva arriva in breve tempo e l’apertura panoramica su quella che è stata un’affollata meta turistica degli anni passati lascia sempre ammirati: da qui, l’impennata finale con la sua reale durezza è presto misurabile. Incamminarsi lungo l’ampia pista da sci significa assaporare a ritmo lento ogni centimetro dell’ascesa fino alla meta del monte Porco, posta a circa 1.600 mt.
Le gambe continuano con fare costante; pochi o quasi nulli gli impedimenti per chi sceglie la verde autostrada direttissima; di altra natura il sottobosco circostante per chi vuole salire al “coperto”. Un dislivello approssimativo di 500 mt e una distanza, sola andata, di 5 km per una sgambata facile facile.
Zaino, scorta d’acqua e scarpe tecniche ben allacciate SEMPRE!