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“Povertà, comunione, coesione sociale” Il vescovo Orazio Francesco Piazza alla Diocesi di Alife-Caiazzo

Pubblichiamo integralmente le parole del vescovo Orazio Francesco Piazza, Amministratore Apostolico di Alife-Caiazzo, in risposta al saluto di Mons. Valentino Di Cerbo, vescovo emerito della Chiesa locale

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I primi passi per la Diocesi di Alife-Caiazzo, accompagnata nel suo cammino dal vescovo Orazio Francesco Piazza, si muovono secondo alcune indicazioni che il Pastore ha anticipato durante la Celebrazione di sabato scorso in Cattedrale ad Alife, rispondendo con emozione – all’inizio della Messa – al saluto del “fratello Valentino” e con l’entusiasmo della paternità assunta nei confronti della Comunità affidatagli da Papa Francesco.
Partire dal Sinodo, dai contenuti condivisi e rilanciati alle parrocchie nel Libro che li sintetizza, e attivare il dinamismo che fa essere questa Chiesa in azione, chinata sulle povertà, capace di vivere la comunione e di generare coesione sociale: si sintetizzano così le parole di Mons. Piazza, pronunciate a braccia, quasi come prolungamento delle parole del predecessore nel racconto dei suoi 9 anni alla guida di Alife-Caiazzo.
L’incontro tra i due Vescovi, giovani sacerdoti al Santuario della Madonna del Roseto (Solopaca); le nuove responsabilità del Vescovo Orazio Francesco assunte in obbedienza alla volontà del Papa; il valore della successione apostolica, dono grande alla Chiesa; il mandato di Cristo che impegna quotidianamente; la preghiera e il buon cammino augurato al vescovo Valentino: ogni passaggio delle parole del Pastore, accolto con attenzione dall’assemblea e soprattutto custodito, da quel giorno, nella preghiera di ciascuno.

La versione integrale delle parole del vescovo Orazio Francesco Piazza
Prima di continuare la Celebrazione sento il dovere di rispondere subito al fratello Valentino perché ho sentito in questa chiamata del Santo Padre anche l’opportunità di dire “grazie” per tutto il cammino condiviso.

Sai bene, don Valentino, qual era la circostanza in cui ci siamo incontrati alla Madonna del Roseto: l’amore alla Chiesa; stavo studiando la Chiesa… 

Oggi a nome del Santo Padre per questa Chiesa in cammino – come hai definito tu normale, nella quotidianità in quella normalità del Vangelo che deve diventare per noi non una meta ma la condizione nativa – raccolgo un’eredità importante perché il Sinodo che chiude il cammino ecclesiale del tuo ministero è sicuramente una sintesi importante da cui partire e ovviamente questa Chiesa, per il tempo che il Santo Padre vorrà nelle cure pastorali del Vescovo di Sessa Aurunca, vivrà il suo cammino in continuità ma aperta a quello che è il desiderio di una Chiesa sempre più dinamica, chinata sulle povertà e soprattutto attenta ai bisogni della comunione e della coesione sociale.

Io raccolgo un’eredità già ricca: dovrò dissodare il terreno, far germogliare altro e continuare un cammino in cui la memoria diventa genetica, generativa, anche perché, al di là della mia funzione come Amministratore Apostolico, la Chiesa questa sera vede la successione apostolica, il passaggio di mano da un vescovo ad un altro vescovo.
Questo significa che al centro non c’è una funzione ma c’è il mandato di Cristo che consegna il suo gregge ai Pastori.

Fratelli carissimi, questa è la Chiesa.
Ecco perché il vescovo Valentino rimane scritto in questa Storia, rimane memoria vivente – e non dimentichiamolo – merita tutto l’amore perché il Pastore dona tutto il proprio cuore, lo dilata senza limiti, io direi, quasi fino a scoppiare…

Ecco perché ti ricorderemo sempre nella preghiera e anche tu, sostienici come ci hai promesso. Che il Signore accompagni il tuo cammino.

Per rileggere della Celebrazione del 4 maggio, clicca qui.

Video Fernando Occhibove

 

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