Grazia Biasi e Noemi Riccitelli
“Noi non abbiamo pregiudizi; siamo meridionali e non possiamo averne”.
Leonardo Iacovelli, vicepresidente di Softlab, ci parla dell’azienda che di recente ha aperto una sede nel centro di Caserta, e di come sia possibile investire, continuare ad investire nel Sud dell’Europa, e perchè no, anche a Piedimonte Matese. Sono due infatti le idee sulla città raccolte dalle sue parole: la promozione dell’evento IlluminArti in programma il 1 giugno e un innovativo sistema di produzione energetica per la città.
Parlare con lui anche di speranza cristiana rappresenta per noi di Clarus la possibilità di parlare al territorio di strade nuove, di occasioni per rigenerarsi e per aiutare i nostri giovani a sognare un futuro nella loro terra, insieme alle loro famiglie.
Abbiamo incontrato Leonardo in occasione del convegno “I passi giusti per il lavoro” rivolto agil studenti degli Istituti tecnici di Piedimonte Matese che si è tenuto lo scorso 10 maggio (leggi l’articolo e guarda il video dell’evento).
Softlab è un’azienda con esperienza di oltre trent’anni di attività nell’Information Technology e creazione di nuovi modelli di business attraverso un’offerta totalmente innovativa e ripetuitamente aggiornata con sedi tra Roma, Milano, Palermo, Salerno e Caserta. Quest’ultima, in ordine di tempo è quella che ha ispirato le nostre domande a Leonardo iacovelli, di origine pugliese, una personalità ispiratrice, positiva e sinceramente altruista che, con i suoi collaboratori aziendali, porta avanti l’impegno quotidiano del lavoro, ma anche la passione e la buona volontà di fare del bene, alle persone e al territorio, in un vero e proprio circolo virtuoso. Questa apertura, come lui ci ha anticipato e come annunciato agli studenti che lo hanno ascoltato toccherà anche Piedimonte Matese…technology
Come si è collocata l’esperienza di Softlab a Caserta, un un contesto Sud Europa sempre più deindustrializzato?
Si tratta di una esperienza che nasce da una visione: la possibilità di costruire a Caserta un modo per valorizzare i giovani talenti del territorio, creare collaborazioni e alleanze internazionali e, soprattutto, operare la riconversione di persone e professioni che nel corso del tempo hanno subito una de-evoluzione non più adatta ai tempi. Due direttrici, dunque: valorizzazione dei talenti e riconversione di professioni che nel corso del tempo hanno maturato un altro tipo di esperienza.
Softlab S.p.A. nel giugno 2018, ad un tavolo di confronto con l’Assessore al Lavoro e Risorse Umane della Regione Campania, Sonia Palmeri, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, si rendeva dispobinile ad inglobare i lavoratori in esubero della multinazionale americana Jabil Circuit con sede a Marcianise (CE). Attenzione a cui ha dato concretezza, a partire immediatamente da ottobre, inglobando 25 unità.
La scelta di assumere persone che rischiavano di perdere il posto di lavoro risponde – ci piace leggerla così – all’idea di una speranza cristiana concreta, attenta, viva…
Quando abbiamo pensato a questo nuovo progetto aziendale, l’idea era proprio quella di valorizzare il capitale umano. Softlab nasce nel 1985 con lo spirito di porre la persona al centro attivando un’economia incentrata sulla valorizzazione degli uomini e delle donne di un territorio.
Leonardo Iacovelli parla con determinazione delle scelte di Softlab, le difende, se ne fa portatore e non per un semplice dovere di contratto con l’Azienda. Ci racconta, con fierezza, “Mi sono formato in Azione Cattolica, vengo dalla bella esperienza di condivisione nella Chiesa: devo molto – di quello che sono oggi – a tutto questo”.
Leo Iacovelli, perchè in Puglia l’antico nome dei nonni si traduce così, è stato vicepresidente del settore giovani di Azione Cattolica della Diocesi di Bari-Bitonto, restando, al termine di questo servizio, figura di riferimento per la sua Diocesi.
“Contano i legami, le relazioni; conta dare una possibilità, credere che ogni persona porta con sè un grande dono da cui può ripartire…”
Softlab ha puntato alle relazioni, ai contatti, scegliendo di stabilire la sede casertana nel centro cittadino, nel cuore della città, in un antico palazzo, ec Mensa Vescovile. Essere al centro, tra la gente, cosa significa per una grande Azienda come la vostra.
L’essere impresa è sempre connesso alla logica della socialità.
Banalmente, l’impresa che si è insediata a Caserta ha creato in corso Trieste una nuova vivacità, una rinnovata umanità, perché le persone che vi lavorano animano letteralmente quel tratto di strada… È l’impresa, e la logica di sociale che porta con sè a dare vita ai territori.
Un investimento che non teme. Che cosa, invece, frena oggi gli investitori del nostro Paese, o quelli stranieri?
I pregiudizi. Noi non abbiamo pregiudizi; siamo meridionali e non possiamo averne. Un principio molto importante, cui facciamo riferimento è il forte credo nell’Europa.
E l’Europa che non esclude è una grande risorsa.
Noi di Softlab non escludiamo nessuno, noi vogliamo assumere.
Apertura che non teme confini quella di Softlab e da Caserta i sogni e i contatti si estendono verso il Matese: e sono due al momento le occasioni che avvicinano l’Azienda al nostro territorio. La prima, è la sponsorizzazione di IlluminArti l’evento dell’Associazione culturale Byblos che dal 2012 all’inizio di giugno – in occasione della festa del patrono San Marcellino – anima il centro storico di Piedimonte Matese, puntando su giochi di luce che riaccendono antichi palazzi e cortili di cui è ricco il contesto. In esso trovano spazio performance artistiche secondo i temi scelti di volta in volta (foto di repertorio in basso).
Il secondo sogno è quello che Iacovelli ha annunciato alla platea degli studenti il 10 maggio: “Softlabo vorrebbe lanciare a Piedimonte una sperimentazione: realizzare una zona, individuata di concerto con le istituzioni locali, che calpestandola produce energia“. Un ambizioso progetto che collocherebbe la città matesina tra quei contesti che con audacia, stanno affrontando il tema delle energie rinnovabili coniugandolo con la sperimentazione e il protagonismo delle persone.
Non ci dispiacerebbe se l’incontaminata area verde di questo Matese potesse rappresentare (e confermare) in Campania il suo essere diversa e unica, nella naturalezza dei suoi contesti e nella progettualità del proprio futuro.