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Mons. Piazza ai seminaristi campani “Se ami ciò che ti è chiesto, troverai la strada”

Cosi si è espresso l'Amministratore apostolico di Alife-Caiazzo, a conclusione del pellegrinaggio mariano degli alunni del Seminario interdiocesano di Napoli sul monte Muto

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Non poteva esserci conclusione migliore, per i seminaristi del Pontificio Seminario campano interdiocesano di Napoli, che venerdi scorso hanno chiuso il loro mese mariano recandosi pellegrini sul monte Muto, a Piedimonte Matese.

Nonostante l’inclemenza delle condizioni atmosferiche, Santa Maria Occorevole si è ripopolata con un gran numero di ragazzi, tra i quali spiccava anche il nostro seminarista Michele Zullo: insieme, hanno visitato i Santuari francescani dove hanno reso omaggio alla Vergine, per poi partecipare compatti alla Celebrazione eucaristica, presieduta da mons. Orazio Francesco Piazza, Amministratore apostolico di Alife-Caiazzo, a cui si sono uniti numerosi sacerdoti, tra formatori e presbiteri della diocesi.

Nel salutare i presenti, il vescovo Orazio Francesco ha affermato “Ritrovarsi qui, tra le braccia materne di Maria è sempre una cosa bella: laddove c’è una mamma, c’è sempre un cuore che accoglie e di cui ci possiamo fidare; siamo in mani sicure, siamo nelle braccia di chi veramente ci ama.”

Mons. Piazza ha subito catalizzato l’attenzione sul tema della discernimento vocazionale “Qualche giorno fa incrociavo gli scritti di Caterina da Siena e diceva due cose fondamentalmente: per riuscire a conoscere Dio devi amarlo, devi misurare l’intensità del tuo cuore e se vuoi conoscere te stesso devi metterti alla prova, devi misurarti con le difficoltà: Maria non ha fatto altro che questo, questa giovane Donna ha configurato la sua vita, misurandola su Colui che doveva seguire, il suo cuore i suoi affetti, le sue scelte, le sue motivazioni.

Cosa vi sto dicendo allora? – ha aggiunto il presule, rivolgendosi direttamente ai ragazzi – Avete bisogno di un gran cuore ed amare la scelta che state facendo; guardate che c’è bisogno di cuore! Non fate altri calcoli, ve lo dice uno che è felicemente prete da ormai 41 anni!
Potrebbe succedere che, una volta sacerdoti, voi vi rendete conto che quello che speravate era tutt’altro da quello che siete chiamati a vivere, come molto spesso accadrà che sarete chiamati a fare quello che non volete e che in obedientia amoris dovrete saper accogliere come motivazione nuova e vera della vostra vita!”

Inoltre, il vescovo ha detto “Fratelli cari, di fronte a voi c’è questa meravigliosa montagna che è la vita sacerdotale, che è impegnativa. La montagna si scala guardando i piedi che camminano: non si guarda la montagna, si guardano i piedi, perchè se i piedi camminano, qualunque difficoltà incrociamo, comunque la affronteremo e allora bisogna attrezzarsi, a camminare ed a dosare le energie per il cammino.”

Il vescovo Orazio Francesco ha concluso “Vi voglio consegnare un piccolo slogan che ho coniato in occasione di una Visita pastorale: bisogna amare ciò che si sceglie, bisogna scegliere ciò che ci è chiesto, bisogna amare ciò che ci è chiesto; io ho ricevuto in questo momento una seconda diocesi, di fronte a questo si rimane scioccati, ci si chiede ‘come farò?’ ma se parti dal presupposto che se quello che ti è chiesto lo passi attraverso il cuore ed ami ciò che ti è chiesto, troverai la strada!

Non vi spaventate, però siate realisti, siate capaci di leggere autenticamente nel vostro cuore manifestando di fronte al Signore con chiarezza quanto lo amate e quanto le difficoltà sono l’occasione e l’opportunità per dare concretezza e verità a questo amore: è una bella scelta, qualcosa di veramente entusiasmante, ci sono pure le mazzate, ma senza di quelle non si costruirebbe nulla; questa è la santa montagna che abbiamo stasera davanti agli occhi, la santa montagna che è Cristo Signore.”

 

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